L’inquilina del piano di sopra

Quando una single in cerca di riscatto amoroso incontra un single scorbutico ed egocentrico, l’incontro/scontro genererà situazioni paradossali e divertenti, scatenando fuochi d’artifico incrociati e divertimento assicurato. E’ il caso della brillante commedia di Pierre Chesnot “L’inquilina del terzo piano”, che inaugura la stagione 2016/17 del Teatro Golden di Roma.

Ad agosto, in una Parigi deserta, dopo un tragicomico tentativo di suicidio, Sophie (Gaia De Laurentiis) accetta la sfida dell’amica Suzanne come ultimo tentativo per dare un senso alla sua vita: rendere felice un uomo, il primo che le capiti a tiro… Suzanne incontra Bertrand (Ugo Dighero), unico scapolo del palazzo, scontroso professore universitario che si diletta nella costruzione di marionette, pupazzi e meccanismi automatizzati e dalla personalità eccentrica. L’uomo diventa il protagonista involontario della vicenda. Inizia così il gioco dell’innamoramento, in un alternarsi di stati d’animo che trascina i due dal pianto al riso, mentre si scoprono più simili di quanto possa sembrare.

La commedia punta su dialoghi brillanti, situazioni grottesche ed un gioco di entrate ed uscite che  invece di svilupparsi per vie orizzontali (destra-sinistra) esplode in senso verticale (sopra-sotto) grazie alla scenografia su piani sfalsati di Matteo Soltanto e dispendiosi (dal punto di vista fisico) movimenti scenici per i due protagonisti. Ne nasce un godibile spettacolo scaccia-pensieri, grazie alla bravura di Dighero, all’esuberanza della De Laurentiis, al ritmo forsennato imposto dall’attenta regia di Stefano Artissunch ed a quell’atmosfera da favola metropolitana che lascia il cuore dello spettatore aperto al sogno, all’allegria, all’ottimismo di un domani un po’ più colorato e vivace rispetto all’oggi.