Una foto nella patente del papà e il fluire dei ricordi d’infanzia. Siamo nel 1960, nella periferia di Roma e Claudio (autore nonché protagonista della vicenda) ha appena 7 anni. Le sue sono le giornate di un bambino, tenere e divertenti, passate tra la curiosità verso il mondo dei grandi, i primi delicatissimi e innocenti desideri sessuali e i giochi in cortile con i coetanei. Nel racconto vediamo delinearsi l’immagine di un’Italia in pieno boom economico quando, il sabato sera, ci si riuniva per guardare “Il Musichiere” a casa di chi aveva la fortuna di possedere un televisore, o quando, d’estate, si portava la famiglia al mare. Claudio Boccaccini racconta un pezzo della sua vita e isola il momento, inconfutabile, in cui si diventa grandi, per lui legato a un lungo discorso con il padre, il primo fatto da “uomo a uomo”. Ed ecco tornare la foto e le mille domande che intorno a quel ritrovamento si sono affollate nella mente del piccolo Claudio: «Chi era quell’uomo con la divisa del carabiniere? E perché papò la custodiva nella patente?».
Avvolto nel fumo delle sigarette, il padre Tarquinio racconta di quando, nel 1943, viveva con la famiglia a Torrimpietra. Di suo padre Luigi, fattore della tenuta e «uomo strepitoso, manager e poeta a braccio, dotato di una forza fisica pazzesca ma anche capace di recitare a memoria l’Orlando Furioso e la Gerusalemme Liberata». Proprio lì un giovanissimo Luigi conosce Salvo D’Acquisto, il carabiniere della foto. «Salvo era arrivato giovanissimo da Napoli a lavorare in una piccola caserma della zona. Per lui la nostra fu una seconda casa. Era coetaneo di papà», racconta Boccaccini. E la vicenda del vicebrigadiere dei carabinieri che, appena ventitreenne, il 23 settembre del 1943, davanti al mare di Palidoro, viene ucciso dalle SS è storia; Tarquinio, fu tra i ventidue uomini che quel giorno vennero salvati da D’Acquisto.
Il monologo di Boccaccini si snoda seguendo il filo delle emozioni: è un racconto divertente, nostalgico e insieme rispettoso. Gli episodi via via narrati fanno da contrappeso alla vicenda principe, che dà il titolo allo spettacolo e che consegna allo spettatore un’altra versione – se possibile, ancora più intima e toccante – della storia del giovane eroe italiano. Con Boccaccini parlano quelli che lui chiama i gesti, che sono più importanti delle parole. Gli stessi gesti che fecero di un uomo “Salvo” un salvatore.
Titolo | La foto del carabiniere (la storia di Salvo D’Acquisto e di mio padre) |
Autore | Claudio Boccaccini |
Regia | Claudio Boccaccini |
Musiche | Maurizio Coccarelli |
Aiuto regia | Marzia Verdecchi |
Interpreti | Claudio Boccaccini |
Durata | 100' |
Organizzazione | Società per Attori |
Anno | 2015 |
Genere | monologo |
Applausi del pubblico | Ripetuti |
In scena | dal 27 gennaio al 15 febbraio 2015 al Teatro della Cometa di Roma |
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