J è un medico, un chirurgo pervaso da buoni sentimenti, persino stucchevoli, agitato nascostamente da ambizioni e sentimenti di rivalsa, che lo agitano come un peccato originale che gli avvelena i giorni. H è la parte oscura di J, che si libera grazie ad alcune pasticche psicotrope, che dovrebbero espellerne l’inquietudine, ma inesorabilmente provocano un dissidio ancor più forte, più velenoso.
Il bene e il male, la luce e l’ombra, l’uomo e il suo doppio. Questi i temi, traslati dal capolavoro letterario di R. L. Stevenson “Lo strano caso del Dottor Jeckyll e Mr Hyde”, e ri-presentati sul palco del Teatro Orologio di Roma, nelle variazioni di Francesco Randazzo. Una variazione costruita attraverso quadri che si susseguono senza soluzione di continuità, intervallati da pause oscure che rompono il flusso drammaturgico che l’autore faticosamente tenta di costruire. Una scena spoglia, due attori in gioco, lo stesso Randazzo e Walter Da Pozzo, movimenti scenici creati dai corpi degli attori che costruiscono una sorta di ballo infernale in cui l’uomo H viene tentato, sedotto ed in parte sconfitto dal lato oscuro della forza (come lo chiameremmo se fossimo in un film della saga Guerre Stellari).
Il risultato è altalenante e solo in parte convincente, anche a causa di una recitazione didascalica e da un’ambizione che rimane più nelle intenzioni dell’autore che non sulla scena.
Titolo | J & H Doppelgänger Suite Variazioni su R. L. Stevenson |
Autore | Francesco Randazzo |
Regia | Francesco Randazzo |
Scene | Francesco Randazzo |
Coreografie | Rossana Veracierta |
Luci | Chiara Martinelli |
Interpreti | Walter Da Pozzo, Francesco Randazzo |
Produzione | PDF Eventi |
Anno | 2010 |
Genere | Drammatico |
Applausi del pubblico | null |
In scena | fino al 23 ottobre Teatro Dell'Orologio Sala Gassman |
Nessun commento