“Groppi d’amore nella scuraglia”, prodotto da Carichi Sospesi (regia di Marco Caldiron), è davvero uno spettacolo meritevole di essere visto. Non si può che dichiararlo quando, dopo un’ora o poco più trascorsa in un piccolo teatrino della periferia romana, si esce vivificati e col sorriso.
Merito del geniale testo di Tiziano Scarpa, scritto in un grammelot di dialetti del Centro-Sud Italia e parole reinventate, bizzarre, onomatopeiche ed evocative, unito alle brillanti capacità attoriali dell’unico interprete in scena, Silvio Barbiero, finalista nel 2011 del premio Off dello Stabile del Veneto e vincitore nel 2014 del premio come miglior attore del Fringe Festival di Roma. Il linguaggio poetico di Scarpa deforma l’immaginario e i corpi dei protagonisti divengono archetipi grotteschi di un mondo in sfacelo, che rievoca i quadri visionari di Bosch.
Pochi elementi in scena per rappresentare una storia ricca di ingredienti narrativi, che non manca di sorprendere per l’originalità delle soluzioni messe in atto. Lo spettatore si trova così immerso in una dimensione fatta di suoni antichi ma pur sempre riconoscibili, di immagini e musiche che creano un’atmosfera naïf, tracciata con pennellate severe e marcate. Barbiero è estrosamente equilibrato, in grado di far rivivere il racconto nelle più singolari sfaccettature come se lo spettatore ne fosse in prima persona protagonista, attraverso i giusti cambi di ritmo, la modulazione della voce, un’espressività del volto mai eccessiva, il tutto ben amalgamato con una gestualità che non lascia nulla al caso, pur risultando sempre naturale ed armoniosa. Le luci ben si adattano alle tonalità della narrazione, seguendola ed assecondandola con garbo, mentre il costume di scena è studiato e curato nei dettagli, con un taglio tra il clownesco e il popolare di un’epoca indefinita.
Scatorchio racconta il Paese e i suoi abitanti: il sindaco, la storia del ripetitore, il suo amore accorato per Sirocchia che gli preferisce il rivale Cicerchio, la discarica che fa fuggire tutti i cittadini, il funerale della vedova Capecchia… Un turbinio di immagini e personaggi inventati che fa tornare bambini e riassaporare quella curiosità gioiosa e inebriante di quando si ascoltava la favola più bella. Da non perdere.
Titolo | Groppi d'amore nella scuraglia |
Autore | Tiziano Scarpa |
Regia | Marco Caldiron |
Musiche | Sergio Marchesini e Debora Petrina |
Scene | Paolo Bandiera |
Costumi | Anna Cavaliere |
Interpreti | Silvio Barbiero |
Durata | 60' |
Produzione | Carichi Sospesi |
Anno | 2011 |
Genere | Monologo |
Applausi del pubblico | Fragorosi |
In scena | Dall'11 al 14 dicembre al Teatro Kopó |
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