Il tempo del carcere è un tempo diverso. Il tempo di chi sa quando entra e non sa quando potrà uscire è fatto di giornate sempre uguali, scandite dalle poche uscite dalla cella: per il “passeggio” all’aria, per un colloquio con la direttrice del carcere o per una visita in infermeria. E ogni sera la buonanotte è una «malanotte».

Quando la cultura e l’arte (e nello specifico il teatro), riescono a far breccia in una realtà drammatica che è fatta anche di depressione, rabbia e frustrazione, spesso diventano impulso salvifico, portatore di redenzione e di nuove speranze. Questo hanno magistralmente raccontato i fratelli Taviani con il loro “Cesare deve morire” e questo vuol raccontare l’ex latitante e detenuto Salvatore Striano, che nel film interpretava Bruto e, dopo l’esordio cinematografico in “Gomorra” di Garrone, ha recitato anche in serie tv. Ispirandosi al proprio romanzo autobiografico “La tempesta di Sasà“, Striano scrive e dirige “Dentro la tempesta“, e lo interpreta assieme a Carmine Paternoster, anche lui ex carcerato, e a Beatrice Fazi.

Il teatro è entrato in carcere e ora dal carcere torna a teatro, portando la propria testimonianza. Sia pure attraverso un testo elementare, non privo di ingenuità e lentezze, si percepisce un’autenticità, un’urgenza di racconto. I due protagonisti interpretano se stessi: c’è la volontà di descrivere la claustrofobia delle celle e la reiterazione dei gesti – emblematiche le scarpe continuamente allacciate e sfilate, messe e tolte – , di comunicare la propria critica alla disumanità di un sistema e alle regole imposte da un ministero di «disgrazia e ingiustizia», per chiedere «scuole che siano meno carceri» e «carceri che siano più scuole». In mancanza di una drammaturgia forte che possa sostenerlo e veicolarlo, il messaggio arriva con qualche forzatura retorica, incarnata specialmente nel personaggio della direttrice.

Al di là degli esiti deludenti dello spettacolo in sé, l’esperimento è degno di nota. In una città in cui il teatro pare sempre saturo e in punto di crisi, non soltanto si apre un nuovo teatro ma si inaugura la stagione con uno spettacolo come “Dentro la tempesta“. Si tenta di portare l’aspra durezza del carcere dentro un teatro che è nuovo e sofisticato, fra gli arredi lucidi rossi e neri e il parterre che degusta ostriche al buffet, nel contesto antico e nobile del centro storico romano. L’incontro fra due mondi che suonano tanto distanti e continuano a guardarsi con una certa perplessità reciproca, è frutto di una scelta doppiamente coraggiosa, di cui non si può che dare atto.

TitoloDentro la tempesta
AutoreSalvatore Striano
RegiaSalvatore Striano
SceneAlessandro Chiti
SuonoUmberto Fiore
LuciGiuseppe Filipponio
Aiuto regiaMarta Paci
InterpretiSalvatore Striano, Carmine Paternoster, Beatrice Fazi
Durata90'
Applausi del pubblicoRipetuti
In scenadal 20 al 29 ottobre 2017 al Teatro Off / Off - via Giulia, 19-21 - Roma