Si parte da un testo drammaturgicamente inattaccabile: “Coppia aperta, quasi spalancata”, scritto da Dario Fo e Franca Rame. Una storia grottesca che racconta di una coppia di coniugi in piena crisi: lui tradisce e lei subisce. Lui cerca di convincere lei dei vantaggi della coppia aperta, in pratica la libertà assoluta all’interno del rapporto. Se di questa libertà fruisce il maschio, no problem. Ma se a sperimentarla è la donna, allora tutto assume altri contorni.

Si arriva a uno spettacolo che nel complesso arranca, se non fosse per la bravura di Francesca Di Nicola. È lei che regge il tutto, è lei l’anima, il fulcro, in grado di sostenere il testo. Passa con agilità e disinvoltura dal ruolo di moglie e madre, a quello di donna e amante. Il feeling che crea con il pubblico, permette di risollevare alcuni momenti che sanno più di cabaret che di teatro. A farle da spalla Mario Di Lonardo, che cura anche la regia. La sua è un’interpretazione stonata e il distacco dalla Di Nicola si avverte sin dalle prime battute. Non si può parlare, infine, di una vera regia né di un disegno luci compiuto (a sfavore gioca anche la location poco adatta).

Complessivamente lo spettacolo diverte, nonostante le difficoltà e carenze che lo connotano più come cabaret che come commedia teatrale.

TitoloCoppia aperta, quasi spalancata
AutoreDario Fo e Franca Rame
RegiaMario Di Lonardo
MusicheOttavio Savoia
SceneFabio D'Ambrosio
LuciCaterina Guia
InterpretiMario Di Lonardo, Francesca Di Nicola
Anno2012
Generecommedia
In scenafino al 27 gennaio 2013 allo Sugar Club Theatre di Roma