Una vita macchiata di sangue, un’incessante fuga, una continua prova generale di morte. Questa è la vita di “Casanova”, nello spettacolo scritto da Ruggero Cappuccio e messo in scena da Nadia Baldi. Bambino malato e fragile come vetro di Murano, Giacomo Casanova finisce addirittura rinchiuso in una cassa-bara, e poi, da adulto, è accusato di eresia e viene incarcerato. Ora, vittima di derisione e dileggio, cacciato dalla sua stessa casa, è arrivato alla vecchiaia senza più ricchezze né donne, con la sola compagnia della sifilide e della gonorrea. Il veneziano si aggira in uno spazio mentale, colorato da luci cangianti e popolato dai fantasmi delle sue conquiste: cinque donne-manichino in corsetto e veli bianchi, che lo assediano e lo tormentano arrampicate sui seggioloni a dondolo.
Egli nega perfino, ostinatamente, di essere Casanova: parla di sé in terza persona, rifiutando di riconoscersi nella figura del vanesio libertino che gli altri hanno dipinto. Qui, la personalità di Casanova appare ribaltata: non si può sedurre se non si è prima stati a propria volta sedotti; il gentiluomo veneziano ha amato davvero, con passione e senza gelosie, ha pianto per amore, ha agito sempre privilegiando la libertà rispetto alla vita stessa.
Roberto Herlitzka è un grande attore, certo. Ma questo non basta per sorreggere lo spettacolo: il testo, nonostante ispirato alle memorie del Casanova, è privo di mordente e viene porto in maniera monocorde e poco coinvolgente. Non c’è azione, non c’è dialettica, ma soltanto il monologo di un Casanova ormai anziano che rievoca il proprio passato. Dispiace la scelta di ridurre le donne, che un ruolo tanto importante hanno avuto nell’esistenza del protagonista, a mero vociare irritante: private di identità e fascino, si muovono a scatti come marionette, in quello che vorrebbe essere un tribunale inquisitorio ma che, in ultima istanza, diventa stridulo coro di urletti e risatine, battere di mani e sventolar di carte.
Titolo | Casanova |
Autore | Ruggero Cappuccio |
Regia | Nadia Baldi |
Musiche | Marco Betta |
Scene | Mariangela Caggiani |
Costumi | Carlo Poggioli |
Luci | Nadia Baldi |
Aiuto regia | Iole Salvato |
Interpreti | Roberto Herlitzka, Marina Sorrenti, Franca Abategiovanni, Carmen Barbieri, Giulia Odori, Rossella Pugliese |
Durata | 75' |
Produzione | Teatro Segreto srl |
Organizzazione | Daniela Costantini |
Genere | Drammatico |
Applausi del pubblico | Timidi |
In scena | dal 22 all'8 febbraio 2015 al Teatro Arcobaleno - Via Francesco Redi, 1a - Roma |
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