Ripresa dello spettacolo per il secondo anno per “Being Nowegian” di David Grieg, autore scozzese moderno e disincantato. Entrando nello spazio si ha la sensazione di penetrare in un appartamento, la distanza tra pubblico /attore è minima, forse è per questo che ogni piccolo particolare e ogni parola devono essere pesate, maturate, rese impalpabili e terribilmente reali. È  facilissimo in queste situazioni svelare la finzione della scena e tradire la verità dell’interpretazione.

La storia è semplice, essenziale: due solitudini che si incontrano una sera, una delle tante, in un pub qualsiasi, e decidono di approfondire la loro conoscenza. Lisa è dolce, assertiva, ben disposta verso il prossimo, ma anche terribilmente bisognosa di affetto; i silenzi per lei sono lame e deve riempirli con la voce, le elucubrazioni e la continua nevrosi che la porta ossessivamente ad affermare di essere norvegese, quasi fosse un mantra che le dà sicurezza e fiducia nel futuro. Sean, l’uomo che ha deciso di portarla a casa nel tentativo di ricostruire qualcosa della vita fallimentare, è invece rude, realista, poco disponibile ad aprirsi del tutto ad una donna. Forse l’ha  avvicinata per colmare un vuoto improvviso, una tremenda solitudine, ma  si rende conto di aver fatto un errore. Il testo si snoda in dialoghi, interrotti poche volte dal silenzio, tra i personaggi che si raccontano l’un l’altro, tra affermazioni imbarazzanti e forse  incapacità di comunicare serenamente. Quando tutto sembra incrinarsi come un bicchiere rotto, non è il caso di fare sesso e nemmeno di approfondire l’amicizia. A Lisa accade ciò che non avrebbe mai desiderato…

Un testo denso e gli attori sono apparsi un po’ rigidi, forse lo spettacolo ha bisogno di maggiore rodaggio, spesso il dialogo non rispettava i tempi della domanda/risposta, ma alcune battute erano velocizzate o anticipate rispetto al tempo verosimile. Non è chiaro nemmeno se la spiccata inflessione dialettale del nord sia una scelta precisa o casuale; la regia è semplice, adeguata al testo e all’allestimento, come le luci che rendono l’ambiente caldo e reale.

TitoloBeing Norwegian
AutoreDavid Greig
RegiaRoberto Rustioni
ScenePaolo Calafiore
InterpretiElena Arvigo, Roberto Rustioni
ProduzioneLa Fabbrica dell'Attore - Teatro Vascello
CoproduzioneAssociazione Fattore K
Anno2014
Genereteatro
Light e stage designPaolo Calafiore
In scenadal 5 al 23 novembre 2014 - sala studio -Teatro Vascello