Atletico Minaccia Football Club

Vanni Cascione (Stefano Sarcinelli) è un allenatore che tenta di emulare il suo idolo Josè Mourinho, ma diversamente da lui non può vantare tutti i successi… Si tratta in realtà di un pover uomo sull’orlo del fallimento professionale, che continua a sognare malgrado la difficile realtà quotidiana tratteggiata da debiti e problemi coniugali. All’improvviso, quasi come in un dramma greco arriva il deus ex machina: la telefonata tanto attesa, un ingaggio da parte del direttore sportivo Lucio Magia (Gigi Savoia), che permette all’instancabile sognatore di tornare in campo. E così inizia l’avventura di una squadra, sciolta per problemi camorristici, che come l’araba fenice risorge per risplendere di gloria. Tuttavia, i componenti dell’atletico acquistato dal mobiliere Eros Baffoni, non sono dei veri e proprio assi, ma brocchi perseguitati da colite, vizi e mancanza di documenti. Insomma, il sogno di conquistare la promozione al livello superiore sembra un miraggio.

La locandina

“Atletico Minaccia Football Club” sfrutta il tema del calcio del girone d’eccellenza, una sorta di ciclo dei vinti, per portare alla ribalta un’Italia piccola, fatta di persone comuni che ogni giorno affrontano la loro spicciola e mediocre esistenza. Ed è così che con ironia e leggerezza prendono vita i vari personaggi: l’allenatore Cascione che effettivamente poco si intende di strategie, il direttore sportivo più propenso a sperperare le magre finanze in prostitute, la moglie-cerbero stigmatizzato personaggio napoletano che assilla il marito con le bollette e la figlia (Valentina Di Leva), che nonostante tutto mantiene freschezza e lucidità tipiche dei giovani di buone speranze non piegati dalla vita. Sarà lei con i suoi consigli a far rinascere questa banda di scalzacani sciagurati e a ridare fiducia al padre allenatore. Ma proprio come nel ciclo dei vinti, a poco servono le regole del calcio mutuate dal grande Mourinho: quando sembra che ci si avvicini al più classico dei lieto fine holliwoodiani, qualcosa accade e tutto torna come al principio.

I personaggi che si alternano sul palco sembrano vicini di casa, persone reali, simpatiche ed umanamente piene di difetti e virtù che si ostinano a voler mostrare sono le seconde. Barbara Begala sorprende per versatilità e virtuosismo con il sapiente alternarsi di personaggi (la moglie e la procace prostituta russa), mentre Sarcinelli e Savoia divertono e fanno riflettere con la scanzonata interpretazione di uomini medi che mai si danno per vinti. Il calcio, il girone minore nel quale si batte l’Atletico Minaccia è una metafora della vita, della società italiana e della quotidiana lotta delle persone semplici.