Anna Cappelli

“Anna Cappelli”, ultima opera di Annibale Ruccello datata 1986, autore partenope riscoperto e rivalutato negli ultimi anni, torna in scena per la regia di Rinaldo Felli al teatro Cometa off di Roma. Il personaggio di Anna, in passato interpretato da attrici come Anna Marchesini e Maria Paiato, viene questa volta affidato a Claudia Pellegrini, che non fa rimpiangere le titolate precedenti attrici.

Si tratta di un monologo intercalato da brevi musiche di raccordo (alcuni impropri come il remix della canzone “E tu” di Claudio Baglioni), fra una scena e l’altra con l’ausilio di un video introduttivo con protagonista la piccola Eleonora Gemma e la voce fuori campo di Sabrina Paravicini. La piccola Anna vede il suo futuro roseo: lei principessa e il suo principe azzurro vicino per tutta la vita, felici come solo un bambino sa immaginare.

Si accendono le luci e il palcoscenico è ornato da figure di legno rappresentanti vestiti e collane funzionali al cambio di tempo. Al centro Anna: cresciuta non in una casa con il principe azzurro, ma in coabitazione con una vecchia signora. Anna racconta dell’incontro con il ragionier Tonino Scarpa, con cui intreccia subito una relazione più per la sua casa di 12 camere che per un reale sentimento. Accettando persino una relazione extra – coniugale, si arriva ad una conclusione drammatica. La protagonista si ritrova nella maturità dapprima in una casa non sua, poi convivente con un uomo che non vuole sposarla e infine carnefice della sua stessa infelicità.

Un plauso alla protagonista Claudia Pellegrini che grazie ad un’ottima interpretazione, porta sulle spalle l’intera riuscita dello spettacolo. L’assenza di un’adeguata contestualizzazione storica della vicenda, che avrebbe avvalorato e dato credibilità allo spettacolo, distrae e stride con il monologo.

Luca Casciola