Amatores – Amori e risate nell’antica Roma

Un antico romano in monopattino? Il simpatico narratore (Stefano de Majo), fil rouge della nuova commedia di Riccardo Leonelli “Amatores – Amori e risate nell’antica Roma“, irrompe sulla scena ricordando che il teatro è spazio vivente e che se ieri un antico romano andava in biga oggi, verosimilmente, andrebbe in monopattino o in bicicletta “ché il traffico si sa” c’era pure nell’antica Roma. Al Teatro Melisso di Spoleto la commedia di Leonelli offre un leggero e spassoso viaggio negli “Amores” dell’Antica Roma da Romolo a Numa Pompilio, quando le storie d’amore erano semplici, “agresti”, i rapporti uomo-donna si giocavano ancora sui doppi sensi, le gelosie, i fraintendimenti allietati da arie di Mozart e citazioni di caratteri molièriani, con una contaminazione di stili che cattura immediatamente il pubblico.

Siamo nella zona della commedia dell’arte – Spoleto ha avuto tra i suoi cittadini Giovanni Gherardi, attore Seicentesco che ha regalato al pubblico molteplici versioni di “Arlecchino” – in cui i personaggi recitano, cantano, ballano e si affrontano in scontri epocali come il duello tra gli Orazi e i Curiazi. Il tutto condito da costumi vivaci, battute scoppiettanti, un rimo che lascia lo spettatore senza fiato tra colpi di scena e risate. L’interprete de Majo con l’aria “Imperiale” in bicicletta è esilarante, Mariavittoria Cozzella regala dei ritratti femminili veraci e passionali, il giovane Damiano Angelucci stupisce per la versatilità, in quell’equilibrio sottile “da corda tesa” che il maestro Brook ci insegna, Riccardo Leonelli coinvolge il pubblico con inarrestabile energia, professionalità e leggerezza.

Cosa resta? Un senso quasi nostalgico, un desiderio di “ponentino” e di cantare a squarciagola “Roma nun fa’ la stupida stasera”.