VUOTI A RENDERE
Autore
Maurizio Costanzo
Regia
Giancarlo Zanetti
Scene
Sebastiano Romano
Costumi
Teresa Acone
Musica
Luciano Francisi
Produzione
Lux-T s.r.l. – Cooperativa Teatro per l’Europa, Festivale di Borgio Verezzi
Interpreti
Valeria Valeri, Paolo Ferrari
Produzione
2006
Genere
commedia
On stage
Teatro Vittoria (Roma)
Fino al 17 dicembre al teatro Vittoria di Roma è in scena Vuoti a rendere, spettacolo scritto da Maurizio Costanzo negli anni Settanta e interpretato da due strepitosi Valeria Valeri e Paolo Ferrari.
I due animali da palcoscenico vestono i panni di marito e moglie, sposati ormai da tanto tempo, forse troppo, obbligati dall’unico figlio a lasciare la loro casa in città per lasciare spazio al ragazzo che non può permettersi l’affitto. Devono trasferirsi in campagna, “con le pecore” ed accettare che la loro esistenza stia per concludersi.
Doveva esserci un baule tra di noi, per farci parlare della nostra vita?”, si chiede amareggiata Isabella parlando con Federico. E in effetti preparare le valigie diventa per la coppia l’occasione per parlare della loro vita assieme, delle speranze svanite nel nulla, dei tradimenti mai concretizzatisi e dei sogni mai avverati. Il trasloco diventa la metafora del cambiamento di rotta, l’occasione per il bilancio di una vita trascorsa tra mille frustrazioni ed equivoci: quel romantico viaggio a Parigi sempre sognato e mai realizzato, come le speranze di una carriera professionale frenata dal raccomandato di turno.
Valeria Valeri e Paolo Ferrari offrono uno spettacolo godibilissimo, dove battute ironiche, spesso e volentieri venate di malinconia, permettono allo spettatore di immedesimarsi, divertirsi e riflettere sulla propria vita a due. Con il semplice ed efficace espediente scenografico di Sebastiano Romano, dei pannelli scorrevoli permettono il cambio di scena: dall’appartamento a una conferenza sugli aztechi fino ad un night club. Il regista Giancarlo Zanetti ha trovato il modo di movimentare il palcoscenico; Teresa Acone ha creato costumi essenziali, perfettamente inseriti nell’epoca e le musiche di Luciano Francisci rendono il tutto uniforme. [valentina venturi]
 
   
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