Uzumé che danza
Autore: Maria Grazia Sarandrea
Regia: Maria Grazia Sarandrea
Costumi: Enrica Barbano
Coreografie: Maria Grazia Sarandrea
Musica: Barbara Eramo, Laura Inserra
Interpreti: Annalisa Borella, Giovanna Caputi, Emanuela Mastandrea, Cristina Pensiero, Maria Grazia Sarandrea, Basia Wajs
Anno di produzione: 2005 Genere: danza
In scena: Teatro Vascello, dal 23 al 25 Maggio 2008, ore 21.00 – domenica ore 18.00. Via Giacinto Carini n. 78 – Roma. Telefono: 06 5881021. www.teatrovascello.it , www.tribaljazz.it

Nel Kojiki (“Raccolta di Antichi Eventi”), antico testo giapponese, si racconta che alla danzatrice sacra Uzumé, venne affidato il compito di riportare sulla Terra la luce del sole, di proprietà della dea del sole Amaterasu temporaneamente nascosta in una caverna rocciosa. Lì davanti Uzumé suscita la curiosità e l’ilarità della dea che esce dalla caverna, tornando ad illuminare la Terra.
Lo spettacolo in scena al Vascello di Roma dal 23 al 25 maggio “Uzumé che danza”, è un omaggio danzante proprio all’energia femminile presente nelle diverse culture: dal Medio all’Estremo Oriente, dall’Africa all’Australia. Al centro della scena ci sono la ritualità della danza e della musica, mezzi antichi che comunicano da sempre con le forze della natura.
La danza prescelta è il Tribal Jazz. “E’ un nuovo stile – precisa l’autrice e regista Maria Grazia Sarandrea - che fonde ritmi e movimenti tribali con quelli vicini alla nostra cultura. Il Tribal Jazz nasce dall’osservazione e dallo studio di vari stili, presenti presso popoli diversi - le danze indiane, quella africana, balinese, il flamenco, la danza sufi, e le arti marziali – e dalla riscoperta di forme di movimento rimaste immutate nel tempo, perché legate a riti e feste popolari. Questa danza coinvolge il corpo e stimola un viaggio che risveglia emozioni di atmosfere lontane. Lo studio del respiro, di nuovi equilibri, il contatto con la terra, sono alcuni elementi fondamentali di questa nuova disciplina, i cui movimenti sono ripresi per lo più dal mondo animale e dalla natura. Attraverso l’espressione coreutica, si sviluppa un equilibrato rapporto tra corpo e mente”. La danza è accompagnata dai ritmi delle percussioni giapponesi, dalle maschere della tradizione indiana Chhau di Seraikella e dal canto, dal vivo, di Barbara Eramo. Lo spettacolo è presentato grazie al contributo di balletto ’90.

[valentina venturi]