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UN TRAM CHE SI CHIAMA DESIDERIO
Autore: Tennesee Williams
Traduzione e addattamento: Masolina D'Amico
Regia: Lorenzo Salveti
Scene: Massimo Marafante
Costumi: Bartolomeo Giusti
Produzione: Teatro e Società s.r.l. diretta da Pietro Mezzasoma
Interpreti: Paola Quattrini, Marianna de Pinto, Carla Ferraro, Enrico Lo Verso, Raffaello Lombardi, Enrico Franchi, Antonio De Rosa, Jacopo Venturiero, Cristina Caprarulo, Clara Sancricca, Roberto Raciti
Anno di produzione: 2001 Genere: drammatico
In scena: ROMA Teatro Quirino dal 23 gennaio all'11 febbraio 2007
Dallo spettacolo del 1968 Il gufo e la gattina al fianco di Walter Chiari ne è passata di acqua sotto i ponti; ciononostante, Paola Quattrini continua a mostrare al pubblico teatrale le sue sfaccettature interpretative. Sul palcoscenico romano del Teatro Quirino – Vittorio Gassman interpreta Blance Du Bois nel classico Un tram che si chiama desiderio, scritto da Tennessee Williams nel 1947, con il quale vinse il Pulizer nel 1948.
Blance, dopo il suicidio del marito Alan, la perdita della casa e del lavoro come insegnate di letteratura, decide di trasferirsi a New Orleans, dalla sorella Stella (Carla Ferraro), che nel frattempo si è sposata con Stanley Kowalsky, un polacco rude, primitivo, rozzo e dai modi poco raffinati. Il mondo di Blance è stravolto, le sue romantiche illusioni si sono trasformate in ubriachezza e amarezza, disillusione.
Il rapporto con gli uomini è sfalsato. La vana ricerca di sicurezza spinge Blance a illudere il sempliciotto Mitch (Raffaello Lombardi), nel tentativo di farsi sposare. A questo scopo altera “la realtà”, tentando di trasformarla in “magia”: in fondo “ha sempre confidato nella gentilezza degli sconosciuti”.
Ben presto la verità viene a galla, una verità fatta di alcol e perdizione. La sua discesa verso gli inferi si conclude nel peggiore dei modi: con la violenza fisica del cognato, che in questo modo trova finalmente soddisfazione e con la reclusione in un l’ospedale psichiatrico.
Per sottolineare lo scorrere del tempo, che conduce lo spettatore verso il drammatico epilogo, il regista Salvati ha scelto di inserire suggestivi brani musicali, accompagnati dagli attori che aumentano la desolazione emotiva interna a Blance. La scenografia è coinvolgente: un tramonto fa da cornice a due tralicci della luce e alla pedana – casa di Stella e Stanley, dove la vita scorre tra birra, grida, bollenti bagni bollenti rigeneranti e segreti inconfessabili. Il ruolo del provocante americano di origini polacche Stanley è affidato ad Enrico Lo Verso. Nonostante la buona volontà, risulta difficile poter dimenticare anche solo per un istante l’interpretazione di Marlon Brando.
Il primo tram si chiamava Desiderio. Il secondo, Cimitero. La morte e la vita scorrono sullo stesso binario. [valentina venturi]
   
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