Trote
Autore: Edoardo Erba Traduzione:
Regia: Nicola Pistoia, Paolo Triestino
Scene: Alessandra Ricci Costumi: Isabella Rizza
Musica: Luci: Luigi Ascione
Compagnia: Nuova Compagnia di Prosa
Interpreti: Nicola Pistoia, Paolo Triestino, Elisabetta De Vito
Anno di produzione: 2010 Genere: commedia
In scena: fino all'29 maggio al teatro Sala Umberto di Roma

La vita con i suoi pregi e difetti è la protagonista di “Trote”, il testo di Edoardo Erba con interpreti Nicola Pistoia, Paolo Triestino e Elisabetta De Vito. Tutto comincia in un banalissimo venerdì sera, quando un’infermiera fin troppo gentile consegna, a laboratorio chiuso, delle analisi. Test che annunciano al paziente di avere un brutto male e pochi mesi di vita. Da qui l’importanza della vita, la presa di coscienza di aver perso tempo con cose inutili e una dichiarazione d’amore alla moglie con relativa confessione di numerosi tradimenti. Fino a scoprire, mezz’ora dopo, di avere tra le mani le analisi di un’altra persona che, inconsapevole del suo male, sta pescando trote sul fiume Aniene. Maurizio, che si sente un miracolato, lo cerca per dargli la brutta notizia e scopre che Luigi, inizialmente asociale, è una persona perbene, un operaio che non ha grilli per la testa, con l’unica passione della pesca e di Tex. Nasce un’amicizia e Maurizio, che finora aveva sempre ceduto ai lussi e alla passione, inizia ad avere paura, timore che anche per lui possa finire tutto in un momento. Ma sarà proprio Luigi a salvarlo, diventando la sua coscienza, in grado di fargli capire quali sono i veri valori a cui credere.

Un testo profondo quello di Erba, che anche attraverso battute esilaranti fa riflettere sull’importanza della vita e, soprattutto, dei rapporti umani. Pistoia e Triestino si confermano una coppia di attori straordinaria: portano in scena la quotidianità con rara naturalezza, dando allo spettatore la possibilità di immedesimarsi. Brava anche Elisabetta De Vito, moglie devota e innamorata nonostante i tradimenti del marito.

Le scene di Alessandra Ricci sono essenziali ma molto efficaci nel descrivere due esistenze che si consumano sulla riva del fiume, luogo in cui i protagonisti danno spazio ai ricordi e, di conseguenza, a riflessioni. [emanuela dolci]