Troppo buono
Autore: Marco Presta e Nora Venturini
Adattamento:
Regia: Nora Venturini
Scene: ---------------------- Costumi: Isabella Melloni
Luci: Raffaele Perin Musica: ------------------
Produzione: Associazione Teatrale Pistoiese
Interpreti: Giulio Scarpati; al pianoforte Bob Messini
Anno di produzione: 2010 Genere: commedia

In scena: fino al 2 maggio al Teatro Piccolo Eliseo Patroni Griffi di Roma

Leggero. Forse più che leggero, inconsistente e, in molti momenti, addirittura banale. Il testo (di Marco Presta e Nora Venturini) al quale Giulio Scarpati dà voce e corpo non lascia spazio all’originalità. Si srotola in circa un’ora e mezzo senza lasciar traccia, senza regalare alcuna emozione.
Troppo buono”, questo il titolo dello spettacolo in scena al Piccolo Eliseo, ha poco da raccontare. Avrebbe potuto avere una vena sarcastica più coraggiosa, avrebbe potuto accostare i due mondi – quello dei “buoni” appunto e quello dei “cattivi”– in modo più originale. Lo spettacolo, invece, procede lentamente verso la fine passando attraverso le diverse età dell’uomo: il bambino, l’adolescente, l’uomo, l’attore. Ogni fase è condita da richiami letterari anche di un certo livello, che non fanno che ampliare a dismisura la distanza tra questi testi e quello, povero e debole, sul quale prova a reggersi lo spettacolo.
Accanto a Giulio Scarpati, che interpreta se stesso Bob Messini, partner e “spalla” di questa minuta riflessione sulla bontà. Sullo sfondo uno schermo che proietta immagini di repertorio o spezzoni di film d’epoca a sottolineare, talvolta a contraddire, quanto detto o cantato dai due interpreti. Sì perché anche Scarpati si cimenta nel canto non riuscendoci perfettamente: passa da De Gregori a Jovanotti fino a Fossati. Tra le trovate dello spettacolo anche la lettura/reinterpretazione del “Cuore” di De Amicis e “Qualcuno era comunista” dell’ormai ultracitato Giorgio Gaber.
Da sottolineare il buon gioco di luci che, quantomeno, evidenziava in maniera nitida i passaggi dello spettacolo. [patrizia vitrugno]