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TOOTSIE IL GIOCO DELL’AMBIGUITÀ
Autore: Harold Troy, Roberto Tiraboschi, Maurizio Nichetti
Regia: Maurizio Nichetti
Scene: Aldo Butti
Luci: Franco Ferrari
Costumi: Graziella Pera
Musiche: Giuseppe Fulcheri
Produzione: Grandi Musicals s.r.l.
Interpreti: Marco Columbro, Chiara Noschese, Enzo Garinei, Laura Rocco, Andrea Montuschi
Anno di produzione: 2006 Genere: commedia musicale
In scena: 17 aprile-13 maggio, Teatro Sistina, Roma
Può un uomo, di professione attore, dal cattivo carattere, con cui nessuno vuole più lavorare, trasformarsi in una donna sensibile e amata da tutti?
A quanto pare sì, o almeno accade a Kevin Parker/Elisabeth Kevins nel musical diretto da Maurizio Nichetti, che mai si era cimentato prima in questo genere. Tootsie è una commedia degli equivoci, giocata sullo sdoppiamento del protagonista, costretto ad indossare panni femminili per ottenere un ruolo in un serial televisivo. Il travestimento porta un mutamento non solo esteriore e Kevin scopre come la corazza sprezzante e presuntuosa da lui esibita per tanti anni, può essere messa da parte.
Nel corso delle due ore abbondanti lo spettacolo scorre a ritmo vivace, non tradendo la vocazione del Sistina, tempio del teatro leggero romano. Il motivo del travestitismo viene affrontato senza mai scadere in gratuite volgarità (a parte qualche scivolata, come: “A me piacciono le donne con le palle”). Nel complesso i toni del melò prevalgono su quelli della pura comicità.
Una scenografia originale e funzionale dona verosimiglianza anche alle scene che nella finzione vengono diffuse dalla tv. Accanto a Kevin, indiscusso protagonista, la figura che emerge con più autorevolezza è quella di Nicole, interpretata dalla sorprendente Chiara Noschese, efficace in particolare quando canta. Gli altri personaggi ruotano bene, come quello del padre di Nicole, interpretato da Andrea Montuschi. Tralasciando ogni ingeneroso raffronto con Dustin Hoffman, Marco Columbro supera dignitosamente la prova. Con sobrietà e professionalità, senza strafare. Recita, canta e balla con senso della misura, grazie anche alla regia di Nichetti. [gianni sarro]