Romeo – Storia de’ Romani de ‘na vorta
Autore: Achille Mellini Adattamento: Nicasio Anzelmo
Regia: Achille Mellini
Coreografie: Valeria Palmacci Costumi:
Ballerini: V. Palmacci, D. Belsito, M. Agnello, S. Bilotta, B. Ancona
Produzione: Teatro Tirsa De Molina
Interpreti: Pietro Romano, Renato Merlino, Fabrizio Amici, Stefano Natale, Serena D’Ercole, Simone Zucca, Marco Filippi, Edoardo Camponeschi, Eleonora Matteazzi, Valeria Petrei, Mariella Rosati, Bianca Silverio
Anno di produzione: 2009 Genere: commedia
In scena: fino all'8 marzo al al Teatro Tirso de Molina | via Tirso 89 (Piazza Buenos Aires), Roma | Tel. 06.84.11.827

Romeo (Pietro Romano), giovane macellaio, è “Er più” de Trastevere nell’anno del signore 1896. In realtà tutta la sua fama di “Più” si basa su un malinteso, ma tant’è...
Sornione e bonaccione quanto basta, Romeo non può sottrarsi ai suoi doveri di capo-rione complice anche il fatto che, proprio in virtù del malinteso, oltre alla carica di “Più” ha “guadagnato” Nannina, una delle ragazze più belle di Roma e sua fidanzata. Romeo si trova coinvolto in una serie di situazioni dove la sua celebrità viene messa alla prova: dalle quali - un po’ per fortuna, un po’ perché veloce a scappare ed un po’ perché in effetti l’orgoglio è orgoglio -, viene fuori anche quando non ha i numeri per reggere la parte. Quello che ne viene fuori dalla storia sono una serie di gag spassose dalle quali tutti, a parte chi muore di coltello, usciranno felici e contenti.
Romeo – storia de’ romani de ‘na vorta è una commedia spassosa in romanesco puro; una farsa, che altro non vuole e non prova ad essere e che nella sua onestà manda a casa il pubblico contento di aver visto uno spettacolo bello.
Il testo si mostra subito come un ottimo lavoro d’intrattenimento: ricco di momenti cantati dal vivo, di balletti frizzanti e di scene veloci. Realizzato con la maestria del teatrante Achille Mellini, il lavoro risulta allegro, interessante da un punto di vista visivo e non privo di spunti di riflessione sul fatto che sia possibile portare a teatro il pubblico senza ricorrere a grandi nomi o a spettacoli super conosciuti. A volte è sufficiente proporre spettacoli che siano di svago e che riportino nelle sale una dimensione di teatro quale strumento di conservazione di tradizioni locali. Non per questo provinciali. [jacopo angiolini]