Quello che gli uomini (ci) dicono
Autore: Francesca Reggiani, Valter Lupo, Gianluca Giugliarelli
Regia: Valter Lupo
Scene: ---------------------- Costumi: Agata Cannizzaro
Luci: Marco Palmieri
Trucco: Stefania D'Alessandro
Produzione: ITS Italia
Interpreti: Francesca Reggiani
Anno di produzione: 2010 Genere: monologo

In scena: fino al 14 novembre al teatro Sala Umberto di Roma

Testo comico dal retrogusto amaro. Al teatro Sala Umberto Francesca Reggiani ("La tv delle ragazze", "Avanzi", "Tunnel", "Convenscion", "Quello che le donne (non) dicono", "Le ragioni dell' l'Aragosta"), con il monologo scritto con Valter Lupo che è anche il regista ("Tutto quello che le donne (non) dicono", sceneggiatore per "Basilicata cost to cost", "Quo vadis baby?"), si avventura nel mondo maschile con la solita, triste consapevolezza che si tratta di un mondo difficile. Si', perché, che si parli di uomini di potere, di single fobici o di vecchietti che hanno oltrepassato gli ottanta, ciò che caratterizza il mondo maschile è "il modello unico", ovverosia la donna-icona dei nostri giorni.

Schiavo dei mass-media, in una società che stimola e fa nascere bisogni superficiali ma che non soddisfa mai, affascinato e per nulla aiutato da una donna alla continua ricerca di se stessa "allo specchio, in una taglia 42", l'uomo si perde tra trans, badanti o coetanee compiacenti.

La denuncia sociale della Reggiani continua sardonica con alcuni dei personaggi più visti ed importanti nella cultura televisiva: da Ghezzi a Signorini, da Patty Pravo ad Antonella Clerici. Con continui parallelismi tra pubblico e privato, tra crisi di coppia e crisi economica e sociale, si prende parte ad uno spettacolo dai ritmi sostenuti, ben accolto da una platea divertita e capace di ridere delle proprie debolezze e del proprio lato oscuro.

La Reggiani fa il verso agli uomini ed alle donne, ad una società svuotata dai valori che non sa più distinguere tra realtà e reality. Insomma, nessuno ne esce pulito. Unica pecca gli eccessivi richiami ad un repertorio che l'ha resa grande. Uno spettacolo che diverte, senza impegnare troppo.
[sara chiù]