La prima volta
Autore: Michal Walckzak Traduzione: Francesco Annichiarico
Regia: Pietro Bontempo
Scene: Lulla Laboratorio Artigianale Costumi: -------------
Luci: Carlo Mastrogiacomo Musica: --------------
Produzione: L'albero Teatro Canzone
Interpreti: Valentina Martino Ghiglia, Francesco Meoni
Anno di produzione: 2010 Genere: commedia

In scena: fino al 25 aprile al Teatro Dell'Orologio - Sala Grande di Roma

Com'è la prima volta di una coppia di oggi? Come si incontrano un uomo e una donna? Sguardi? Romanticismo? Macché! La donna di oggi è una virago che finge di essere mansueta, ma in realtà è una sadica che aspetta il minimo errore di un uomo insicuro, nervoso, che non sa come entrare nel tempio femminile. La donna è "mobile" più che mai in questa divertente commedia che gioca sul paradosso e sull'iperbole per illustrare il gioco dell'amore e dell'incontro. Il linguaggio si esprime sempre su due piani, la schermaglia verbale e il sesso. Lei si concederà? L'esito è più che mai incerto: una frase detta male, un gesto fuori luogo e a lei scoppia il mal di testa, rimandandolo a casa. In bianco. Che dovrà fare lui? Abbandonare i manierismi e lasciarsi andare al suo istinto animale e possederla senza tante smancerie?
L'uomo le urla: "Togliti la maternità di dosso", non volendo fare l'amore con sua madre. Lei replica: "Non hai mai visto un ca...o di donna?", o: "Non offendere il mio cuore moderno" e persino: "Una donna in fondo è fragile, indifesa, in cerca di protezione". Come si esce da questo empasse? A teatro con un colpo di scena, nella vita il finale è aperto.
Il maschile e il femminile si scambiano i ruoli continuamente. Proiezionista lui, nello sforzo sovrumano di capire cosa ha in mente lei; schizofrenica lei, che cambia idea di continuo.
Si ride molto in questa commedia, merito del testo e della coppia di attori assolutamente nella parte. All'inizio un po' sopra le righe Francesco Meloni di un'insicurezza cronica; Valentina Martino Ghiglio più a suo agio nella donna aggressiva che non in quella dolce, ma forse sono scelte della regia e dell'autore. Se non si esagerasse, come si riuscirebbe a capire la rinomata difficoltà esistente nei rapporti tra uomo e donna? [deborah ferrucci]