Possidenti di antico stampo
Autore: Nikolaj Gogol Adattamento:
Regia: Mindaugas Karbauskis
Scene: Costumi:
Musica:
Luci:
Compagnia: Compagnia del TEATRO D’ARTE "CECHOV" di Mosca
Interpreti: Alexander Semchev, Polina Medvedeva
Anno di produzione: 2009 Genere: dramma
In scena: Teatro Valle Roma, Via del Teatro Valle, 21 | 1 e 2 ottobre ore 20.45

In occasione del bicentenario dalla nascita di Nikolaj Gogol, il teatro Valle porta in scena uno spettacolo tratto da una novella dell'autore russo intitolata Possidenti di antico stampo, dai “Racconti di Migorod” del 1845. In essi emerge il lento disfacimento dei valori e dei sentimenti della società russa di fine secolo. Lo scrittore si ispira a due personaggi realmente esistiti, ricordi della sua giovinezza, che rispecchiano quelli già raccontati dal grande Ovidio nelle sue “Metamorfosi” : Filemone e Bauci.
La storia è di due coniugi arrivati alla soglia della vecchiaia, dopo una vita semplice e campestre: Pulcherya Ivanovna si occupa con amore e pazienza del marito, Afanasij Ivanovic, che senza di lei sarebbe perduto. I dolori e gli acciacchi dei due sono addolciti dal rispetto e dall’affetto reciproco. Intorno a questo microcosmo, lento e ormai sulla via del tramonto, ruota un macrocosmo di luci e colori, pieno di vitalità, rappresentato dai giovani servitori e dai frequentatori della casa. I due non hanno eredi e Pulcherya si occupa, oltre che del marito, di una gattina alla quale è molto affezionata. Quando l'animale si allontana e si sottrae alle cure della padrona, nel cuore dell’anziana donna si incrinia qualcosa. Al ritorno l'animale è mutato e la sua comparsa è accolta come presagio di morte. Poco dopo la consorte lascia vedovo inconsolabile l’anziano marito che, trattato dalla servitù al pari di un oggetto, segue la moglie in breve tempo.
Spettacolo di grande qualità, rappresentato con successo dal 2001 al Teatro D’Arte di Mosca, il più importante teatro di tradizione fondato da Konstantin Stanislavskij e Vladimir Nemirovich-Dancenko. I diversi pregi dell’allestimento, dal lavoro drammaturgico a quello registico e attoriale sono forse da riassumere in un’unica parola: ensemble. La capacità dei professionisti che hanno contribuito allo spettacolo è stata quella di fondersi in un’unica voce per esaltare l’autore. L'energia e la precisione nella scelta di ogni minimo particolare sia registico che drammaturgico fanno di questo spettacolo un esempio. Il regista Mindaugas Kaurbausis è riuscito a far vivere in scena un tesoro narrativo: tante le immagini che rimangono impresse nell’occhio dello spettatore, dalle oche starnazzanti, alla pila di piccoli comò e dispense, costruita in scena in pochi minuti, al gioco dei piatti. Bravissimi gli attori, tutti, dai protagonisti ai giovani emergenti interpreti, è proprio il caso di citare la famosa frase attribuita a Stanislavskij: “Non esistono piccoli ruoli ma solo piccoli attori”.
[annalisa picconi]