Parola di donna
Autore: Ansanelli, Filotei, Foria, Lallo
Regia: Marco Simeoli
Scene: Luna Proietti
Coreografie: Francesco Scavelli
Produzione: La Bilancia
Interpreti: Alexandra Filotei, Barbara Foria, Annarita Campiglione, Teresa Lallo
e con la partecipazione dei ballerini Orazio Cioffi e Francesco Scavelli
Anno di produzione: 2007 Genere: varietà
In scena: fino al 6 gennaio 2008 al Teatro de' Servi - Roma
Info: teatro de' servi | via del mortaro, 22 | 00187 roma | prenotazioni 066795130 spettacoli dal martedì al sabato h. 21 - domenica h. 17.30 - lunedì riposo

La battaglia dei sessi. Ovvero, quelle piccole e grandi incomprensioni che rendono meno monotona la vita tra l’uomo e la donna. Ovvero: mille ed una ragione per lasciare il tuo lui o la tua lei.
Gli uomini sono eterni bambinoni, anzi bamboccioni. Le donne sono rompicoglioni e vogliono sempre avere ragione. Lui nei confronti di lei cerca prima di tutto il sesso. Lei da lui cerca tenerezze e magari il principe azzurro. Lui se va a letto con un sacco di donne è un macho; se lei va a letto con un sacco di uomini è una tr…
Questo e molto altro sono i temi presi di petto da Parola di donna, varietà tutto al femminile interpretato da Alexandra Filotei, Barbara Foria, Annarita Campiglione e Teresa Lallo, per la regia di Marco Simeoli.
Per dare coerenza a frammenti di comicità pura, numeri da cabaret, performance musicali da il-fu-una-volta-l’avanspettacolo, viene messo in scena un processo con tanto di pubblico ministero, avvocati e testimoni. Sarà il pubblico chiamato a trovare l’ imputato… ed emettere un verdetto: colpevole o innocente.
Ancora una volta sul campo è l’eterna lotta fra uomo e donna, l’infinito conflitto tra i due sessi ma le quattro protagoniste vogliono riuscire a sbugiardare il maschio. Ed allora bisogna prendere la parola, fare finalmente un processo con tanto di requisitoria dell’accusa, arringa della difesa e testimonianze di vita vissuta.
Alexandra, Barbara, Annarita e Teresa si scambiano i ruoli, dialogano con il pubblico, danno idea di divertirsi sulla scena come il pubblico in sala che partecipa ed interagisce con entusiasmo.
Ma fatte eccezioni alcuni momenti godibili, il repertorio messo in scena dalle quattro risulta un poco datato, pieno di luoghi comuni almeno in parte fuori dal tempo. Anche i meccanismi in scena, forse dovuti all’emozione della prima, risultano poco precisi – in particolare le luci – sicchè il ritmo comico generale è intermittente mentre funziona meglio negli spazi che le quattro protagoniste si ritagliano lungo lo svolgimento dello spettacolo.
L’obiettivo viene centrato, ovvero il divertimento del pubblico. Peccato però perchè con un pizzico di originalità in più, oltre a far sorridere si sarebbe potuto far riflettere su un tema che è tutto fuorché banale e privo di spunti originali. Sarà per la prossima volta. [fabio melandri]