Menopause – The Musical
Autore: Jeanie Linders Traduzione, adattamento:
Regia: Manuela Metri Scene:
Luci: Giuseppe Filipponio, Ciro Salemi Costumi: Graziella Pera
Musica: Vincenzo Incenzo (versione italiana canzoni), Tony Fornari (parodie musicali)
Produzione: MUSME’ e F.S.S. in collaborazione con Red Box Productions
Interpreti: Fioretta Mari, Emanuela Aureli, Fiordaliso, Manuela Metri
Anno di produzione: 2006 Genere: musical
In scena: dal 22 febbraio al 6 marzo al Teatro Ambra Jovinelli di Roma

Menopausa. Che dolori! Vampate improvvise, vista che cala, corpo che lievita, raid notturni nel frigorifero di casa per assecondare attacchi di fame, un esercito di rughe che incalza, la memoria che se ne va, vibratori che appagano una sessualità quasi assente... Sembrerebbe una tragedia, ma le quattro donne, o menopause, che si incontrano in un grande magazzino, trasformano questa fase dell'esistenza con ironia e leggerezza, cantando le loro canzoni preferite, ballando, raccontandosi le vite. Imparando a convivere con i loro malesseri. Ecco in estrema sintesi la trama del musical "Menopause", in scena all'Ambra Jovinelli.

C’è la manager (la bravissima Fioretta Mari) che nel bel mezzo di una riunione deve fare i conti con le vampate e i vuoti di memoria , la casalinga ciociara (l’incredibile Emanuela Aureli, che voce!) che combatte contro la ciccia delle cosce, l’attrice (Fiordaliso) di soap che combatte i segni dell’età, la hippy (Manuela Metri) che nasconde i chili di troppo con vestiti larghi anni ’70, tutta prediche new age.

La scenografia è un po’ kitsch e articolata, al punto da rischiare di togliere spazio alle attrici in apertura dello spettacolo: quattro talenti che sembrano viaggiare separatamente, impedendo alla storia di decollare. Poi, scaldati i motori, le protagoniste non si fermano più ed è un crescendo del ritmo, quasi una gara, a chi è più brava.

Fioretta Mari è bravissima: sempre nel personaggio, auto-ironica e spassosa soprattutto nei dialoghi con la Aureli. Le altre due interpreti, Fiordaliso e Manuela Metri, inseguono la Mari e la Aureli. Ma non c’è partita. Il livello di bravura e esperienza è diverso, aspetto che all’inizio si palesa come una mancata armonia. La regia potrebbe intervenire su questa caratteristica: una differenza di talento può essere una risorsa a teatro, basta trovare la chiave giusta. Fiordaliso recita, non è il personaggio: non ci crede? La recitazione è tanto più efficace quanto più si vive la finzione. Se si vive dal di fuori il gioco è smascherato, il pubblico se ne accorge e la magia del teatro svanisce.

Nell’insieme uno spettacolo godibilissimo, scoppiettante, un inno alle “Donne che corrono con i lupi”, le protagoniste del libro di Pinkola Junkett. Adatto anche agli uomini, per istruirli su come affrontare le menopause delle loro compagne senza soccombere. [deborah ferrucci]