La marionetta bianca
Autore: Silvia Pantaleo Adattamento:
Regia: Benedetta Pontellini
Scene: Valentina Pasquini Costumi: Tiziana De Amicis
Musica: ----------------------
Luci: Flavio Tamburrini
Compagnia: Produzione: Associazione Culturale Godot
Interpreti: Monica Mariotti, Giulia Nervi, Carlo Studer
Anno di produzione: 2009 Genere:
In scena: fino al 10 Aprile al Teatro Nuovo Colosseo di Roma

La marionetta bianca è un paradosso: un monologo a tre. Tre persone per una sola voce.
Gli attori Giulia Nervi, Monica Mariotti e Carlo Studer sono una sorta di emanazione triplicata della stessa persona. La difficoltà risiede nel riuscire a concentrare l’attenzione su quello che cercano di esprimere.
Il testo risulta così denso di pensieri, complessi e articolati, che forse si presterebbe più facilmente alla lettura che alla rappresentazione scenica. Lo spettacolo richiede di essere masticato, assimilato, digerito con grande calma.
Nel seguire la performance risulta invece difficile trattenere qualcuna di queste sensazioni così personali, questo grido di esistenza in vita della protagonista. Sarà per questo, che la messa in scena è fortemente caratterizzata da un imponente uso della rappresentazione visiva: la scenografia, la corporeità dei personaggi, sono parte integrante dello spettacolo. Vetrate con immagini sacre, come nelle chiese, compaiono sullo sfondo inizialmente nascoste da tende che vengono stracciate con taglierini e mediante il lancio di secchiate di tintura da pareti, che finisce inevitabilmente per imbrattare i corpi dei protagonisti. Il malessere che a fatica si segue attraverso la parola, emerge con evidenza attraverso l’immagine.
Una nota: pur concordando con Voltaire nel fare l’elogio della brevità, pensiamo tuttavia che la scelta, da parte dello spettatore, di andare a teatro meriti un periodo un po’ più lungo di 30 soli minuti di rappresentazione. [marina viola]