Maratona di New York


Anno
2010

Genere
commedia

In scena
fino al 6 maggio
Piccolo Eliseo | Roma

Autore
Edoardo Erba
Regia
Cristian Giammarini,
Giorgio Lupano
Interpreti
Cristian Giammarini,
Giorgio Lupano
Produzione
Teatro Stabile delle Marche, in collaborazione con progetto Officina Concordia, Comune di San Benedetto del Tronto, Assessorato alla Cultura e Amat

 

In coppia è meglio. Nella regia, nella recitazione, nella vita…

“Maratona di New York” è uno spettacolo metafora esistenziale, guidata da Steve (Giorgio Lupano) e Mario (Cristian Giammarini), due amici che si preparano alla maratona in una notte piena di stelle (sogni, co-mète?): paesaggio lunare, abbigliamento ginnico. Steve è robotico, determinato, mira a superare gli ostacoli della stanchezza, quanto Mario è invece molleggiato, perplesso, nel perenne ricordo di un’infanzia perduta di un’audacia mancata. «Ma com’è che siamo diventati amici?». La domanda è lecita per i corridori, così diversi tra loro: rigido e schematico Steve, flessibile e titubante Mario.

L’amicizia è una staffetta che si percorre insieme, Mario si blocca per un momento e cade, ma poi riprende sollecitato da Steve: ha uno scatto improvviso, non riesce più a fermarsi, la testa vuota, la gioia della corsa; poi è Steve a cominciare ad accusare problemi alla milza, non molla, lo rincorre… Verso un finale tra sogno/realtà. I due principi, adulti, alla Saint-Exupéry macinano kilometri e minuti, prima sognando ad occhi aperti i grattacieli della grande mela, poi parlando di donne e confessandosi reciprocamente paure e dolori.

Corrono davvero, per più di un’ora, i protagonisti, senza perdere il fiato né una battuta. E due anni di repliche si vedono: recitazione e regia senza sbavature, ritmo serrato senza essere ansiogeno, gli attori, seppur nelle loro diversità, sembrano essere emanazioni di una stessa entità. Fusione e tonicità. Una bella rappresentazione dell’amicizia, un bel modo di comprendere il mondo maschile. [deborah ferrucci]