Macbeth
Autore: William Shakespeare Adattamento: Valentina Marcialis
Regia: Valentina Marcialis
Luci: Antonio Biasini Costumi: Paola Romano
Produzione: Teatro Arvalia/L’Officina Del Teatro
Interpreti: Luigi Tabita, Valentina Marcialis, Fabrizio Marotta, Eduardo Ricciardelli, Marco Di Campli San Vito, Andrea Paoletto, Simona Cosimi, Laura Torresin, Livia Cascarano, Duccio Mantovani
Anno di produzione: 2008 Genere: drammatico
In scena: fino al 19 ottobre al Teatro Arvalia di Roma

La scena è nuda, richiama un altro Macbeth allestito di recente: quello di Elena Bucci e Marco Sgrosso prodotto dalla compagnia ravennate Le Belle Bandiere. L’essenzialità scenica è funzionale alla necessità di far emergere il testo.
Nel 2008, che senso ha mettere in scena Macbeth? “Partendo dal presupposto che il nostro sguardo è profondamente mutato rispetto a quello infinitamente più superstizioso di uno spettatore shakespeariano e che qualsiasi tentativo di riprodurre pedissequamente il testo è destinato a fallire – dichiara la regista Valentina Marcialis –, abbiamo esplorato gli aspetti apparentemente lontani ma in realtà attuali e più fedeli alla pièce”. Ma allora, invece di fare una riduzione di un’ora e venti di un testo complesso e granitico non era forse meglio mettere in scena, ad esempio, soltanto alcuni personaggi? Il dubbio è che la rappresentazione dell’intera storia di Macbeth possa avere un senso solo nelle grosse produzioni degli Stabili, con scenografie sfarzose e macchine sceniche (Luca Ronconi debutta al Piccolo di Milano il 25 ottobre proprio con un testo del Bardo).
Una giovane compagnia, dai mezzi economici modesti ma non priva di entusiasmo e qualità artistica, avrebbe potuto dare una rilettura veramente innovativa, con una regia più coraggiosa.
William Shakespeare può mettere paura, ma una volta accettata la sfida si poteva essere più spericolati: basti pensare al geniale Mac e Beth, proposto qualche anno fa dalla compagnia Astorri Tintinelli, un vero e proprio show pulp-rock divertente e disgraziato, dove i due protagonisti gestivano un night-club e ripercorrevano il dramma shakespeariano. Analizzando lo spettacolo, che ha inaugurato la stagione del vitalissimo Teatro Arvalia, risaltano le streghe e i loro movimenti e strisciamenti subdoli e selvaggi. Ma la citazione d’obbligo è per Luigi Tabita: un Macbeth intensissimo il suo, che convince per l’intensità e la drammaticità della sua interpretazione.
[simone pacini]