Filumena Marturano
Autore: Eduardo De Filippo Traduzione:
Regia: Francesco Rosi
Scene: Enrico Job Costumi: Cristiana Lafayette
Musica: --------------------------------- Luci: Stefano Stacchini
Compagnia: La Compagnia di Teatro di Luca De Filippo Produzione: Teatro di Roma e Elledieffe
Interpreti: Lina Sastri, Luca De Filippo, Nicola Di Pinto, Antonella Morea, Silvia Maino, Gioia Miale, Carmine Borrino, Geremia Longobardo, Antonio D'Avino, Giuseppe Rispoli, Chiara De Crescenzo
Anno di produzione: 2009 Genere: dramma
In scena: fino al 29 Novembre 2009 al Teatro Argentina di Roma| Piazza Torre Argentina | Tel. 06684000311 |

“I figli so’ figli!”. E Filumena lo sa bene. È una donna del popolo lei, un’ex prostituta, inferiore per definizione.
Nell’allestimento di Francesco Rosi ha la voce e le sembianze di Lina Sastri, troppo spesso austera e urlante, e nell’austerità e nell’urlo ha una certa meccanicità, che toglie spontaneità e anima al personaggio. Da contraltare c’è Luca de Filippo nei panni di Domenico Soriano, un napoletano borghese e benestante. I suoi sono panni ristretti, un po’ infeltriti perché l’interpretazione è legata, quasi come se la mente fosse altrove. Sul palco la scena è poco dinamica, volutamente in contrasto con il fiume di parole di Filumena, con la sua rabbia e voglia di riscatto. Sulla scena gli attori sono sconosciuti. Di certo si parla di grandi del teatro italiano, e forse proprio per questo dalla “Filumena Marturano” di Rosi, che è al secondo anno di tournèe, ci si aspetta quel pugno allo stomaco, quello scorrere di emozioni che erano nelle intenzioni del grande De Filippo padre e che hanno deputato il successo di questo testo che resta uno dei più rappresentati del teatro italiano.
La storia di Filumena è nota a tutti: la vita con lei è stata poco generosa ma la protagonista cerca con uno stratagemma di ottenere il riscatto. Finge di essere in punto di morte per farsi sposare da Don Dummì che, nonostante l’abbia ospitata come amante per ben 25 anni, ora la lascia, perché si è innamorato di una giovane che vuole sposare. Filumena però ha tre figli, avuti da tre uomini diversi: li ha voluti, cresciuti, assistiti, rimanendo nell’ombra senza mai rivelarsi come madre. Uno di essi è figlio di don Domenico, ma quest’ultimo non lo sa. Quando Filumena decide che lo deve sapere e glielo dirà, gli dirà solo questo ma non svelerà mai quale dei tre è il suo perché i figli sono tutti uguali.
I tre atti si svolgono all’interno della casa di don Domenico, una casa di cui vediamo l’elegante soggiorno che dà su una terrazza dalla quale si scorge il Maschio Angioino realizzata da Enrico Job morto prima del debutto. Da sottolineare l’interpretazione di Antonella Morea - la cameriera Rosalia -, sempre incisiva nelle sue battute da vera attrice napoletana, e quella di Nicola Di Pinto, il fido Alfredo, nell’esilarante scena del caffè. [patrizia vitrugno]