Esercizi di stile
Autore: Raymond Queneau Adattamento: Mario Moretti
Regia: Jacques Seiler
Scene: Costumi: Ferruccio Nobili
Musica: Michel Deroin; adattamento musicale Luciano Francisci
Luci: Sergio Ciattaglia
Produzione: L’albero teatro canzone
Interpreti: Ludovica Modugno, Francesco Pannofino, Marco Guadagno 
Anno di produzione: 1989/2009 Genere: commedia
In scena: fino al 6 Dicembre 2009, Teatro Della Cometa, Via del Teatro Marcello, 4 – Roma - tel. 06. 6784380

Un episodio banale e novantanove modi diversi di raccontarlo: sono gli Esercizi di stile di Raymond Queneau, del 1947. La complessità linguistica del saggio è tale che la prima versione italiana fu curata da Umberto Eco. Nella traduzione e adattamento di Mario Moretti questi esercizi sono invece a teatro da ben vent’anni e nel tempo davvero non hanno perso lo smalto.
Gli elementi scenici impiegati sono minimi: tre sedie da sala d’aspetto, un tavolino e un attaccapanni, sullo sfondo di un ambiente nero come la notte. Anche perché lo spettacolo non è fatto di ambienti bensì di parole, di gesti, di mimica facciale, di voci e di corpi. Lo stile di questa performance non è infatti limitato alla sola resa del testo scritto, ma coinvolge le espressioni del volto, i gesti e la postura. I tre interpreti sono vestiti con completi bianchi basici cui aggiungono, di volta in volta, qualche accessorio atto a individuare il personaggio-narratore che stanno interpretando.
È mezzogiorno e, sulla piattaforma di un autobus affollato, un giovane dal lungo collo e con un buffo cappello accusa un anziano signore di pestargli apposta i piedi; all’improvviso scorge un posto libero e si precipita ad occuparlo. Due ore dopo, davanti alla stazione, lo stesso giovane è visto discutere con un amico circa l’opportunità di aggiungere un bottone al suo cappotto. Questo è il fatto narrato: in giapponese, in napoletano, da un gruppo d'anziani, dai concorrenti di un quiz, e in molti altri stili. Impossibile dire di più, questo è uno spettacolo da vedere, E Guadagno, Modugno e Pannofino sono tre cavalli di razza. Regalatevi un’ora di buon teatro.
[marina viola]