Eros e Priapo
Autore: Carlo Emilio Gadda Adattamento:
Regia: Adriana Martino
Scene: Anna Aglietto
Luci: Musica: Benedetto Ghiglia
Compagnia: L’Albero Teatro Canzone Produzione: Teatro dell’Orologio
Interpreti: Valentina Martino Ghiglia
Anno di produzione: 2010 Genere: monologo satirico

In scena: fino al 7 febbraio al Teatro dell'Orologio |Via de’Filippini 17/A Roma Tel. 06 6875550

Carlo Emilio Gadda inizia a scrivere Eros e Priapo nel 1945, alla fine della guerra. L’Italia usciva dalla dittatura e la guerra aveva ridotto in miseria la popolazione. Gadda raccoglie la rabbia dell’epoca e in questo “libello psicoanalitico”, come lo definì, beffeggia i simboli della dittatura, definendoli come una forma di virilità esibita da un gruppo di giovani con gli ormoni al culmine, per uno stuolo di donne adoranti e docili.

La sapiente regia di Adriana Martino accompagna lo spettatore in questo affresco satirico della dittatura con misura, dosando il sarcasmo del testo e della recitazione senza scadere nel banale o nel grottesco. La musica, la recitazione, le pause sono studiate nel minimo dettaglio. La protagonista, Valentina Martino, viene fatta uscire da uno scatolone di carta, una barbona che mangia, beve, si rotola per terra, canta le parole dell'autore intonando un ritmo rap.

La politica appare guidata da Eros e non da Logos, dall’erotismo e non dalla ragione, con le tragiche conseguenze derivanti da un delirio di onnipotenza che non dà spazio al dubbio che risulta essere solo sintomo di mollezza, di scarsa determinazione, di indecisione. In realtà è lui permette alle coscienze di trovare soluzioni nuove, di uscire dal recinto del sicuro verso ’oceano delle incertezze, che possono presentare delle difficoltà ma anche opportunità di crescita.
La regista saccheggia dal reale attuale, da quello più modesto, per evidenziare il contrasto con le parole roboanti del regime. Il messaggio arriva chiaro al pubblico: la politica si fa con il ragionamento non con gli ormoni.

Valentina Martino è bravissima, un’attrice di razza che con estrema energia e variazioni interpretative ci fa ridere e riflettere, versatile nella voce, nel corpo. C’è una totale immedesimazione tra lei e il testo e nemmeno i rumori involontari del pubblico riescono a fermare l'inarrestabile energia. Il percussionista Andrea Nicolé accompagna e sottolinea i momenti culminanti della storia, in totale armonia con ciò che accade sul palcoscenico. Tutto scorre fluido
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[deborah ferrucci]

| edizione 2011 |