I due ladroni
Autore: Pietro De Silva Adattamento:
Regia: Augusto Fornari
Scene: Gianluca Amodio Costumi: --------------------------
Luci: ---------------------------- Musica: ---------------------------
Compagnia: -------------------- Produzione: ---------------------
Interpreti: Augusto Fornari, Massimiliano Giovanetti
Anno di produzione: 2010 Genere: commedia

In scena: fino al 24 Gennaio al Teatro Ghione di Roma

Atteso debutto al Teatro Ghione e prima partecipata da note personalità dello spettacolo per I due ladroni, testo di Pietro De Silva, regia dello stesso interprete Augusto Fornari, in scena insieme a Massimiliano Giovannetti.
La storia, quasi surreale, ma in realtà possibile, narra l’incontro di due uomini di cultura e di estrazione sociale diversa, che in occasione della Settimana Santa, partecipano nel ruolo dei due ladroni crocifissi accanto a Gesù, alla processione del paese indetta per il Venerdì Santo di passione. I due, in una alquanto scomoda posizione, in attesa che arrivino gli altri interpreti, Gesù compreso, iniziano a conversare e a tratti a discutere sulle loro vite, il diverso modo di concepire l’esistenza e di vivere le esperienze. Ne nasce un dialogo quasi filosofico che a tratti si scioglie in monologhi per poi ri-confluire di nuovo nel dialogo.
Il vinaio conduce una vita semplice, ha una famiglia ed è felice, nonostante l'infanzia, di estrazione contadina, non gli abbia permesso di essere sempre un bambino sereno. Il maestro elementare, apparentemente più strutturato e sicuro, rivela invece tutta la sua frustrazione ed insoddisfazione rispetto alle aspettative avute da giovane: la delusione per il fallimento del suo matrimonio e l’incapacità di amare completamente la moglie Franca, alla quale ripensa sempre con malinconia.
Tra battute di spirito e piccoli litigi, il tempo passa, il sole tramonta e nessuno si fa vivo; probabilmente si sono dimenticati di loro. Inizia a far freddo e la storia prende una piega diversa, quasi drammatica, per arrivare all’inaspettato finale. Bravi gli interpreti, leggeri, intensi e comunicativi; interessante il testo, improntato sul tema dell’attesa già affrontato in passato da grandi drammaturghi, armoniosa e innovativa la scenografia che non si risparmia “coup de théâtre” originali.
Suggestive e coinvolgenti le luci. Applausi entusiasti del pubblico al finale.
[annalisa picconi]