Doppia identità elevata al superficiale
Autore: Flavia Mastrella e Antonio Rezza Traduzione:
Regia: Flavia Mastrella e Antonio Rezza
Scene: Costumi:
Luci: Musica:
Produzione:
Interpreti: Antonio Rezza, Ivan Bellavistaa
Anno di produzione: 2010 Genere: reading

Dondolare appeso a fili. Celare la nudità di un corpo dietro le maglie di una rete-bozzolo. Strisciare su quattro ruote che rigano la sabbia. Bere acqua: buona. Stirare i muscoli fino a toccare l'Altissimo e poi giù a rilassare il corpo. Tracce di quei frammenti che hanno affiancato alla figura dell'artista Antonio Rezza la qualità a lui più consona del performer e aprono la diciassettesima edizione di Garofano Verde. Scenari di teatro omosessuale (dal 3 al 23 giugno al Teatro Belli di Roma). E quella del performer è una qualità che sfugge al controllo di Rezza, nel senso più ampio e più reale. Ampio come sono i suoi riferimenti e reale così come lo è la sua energia. Frammenti in cui si rispecchiano mille volti che possono essere letti, interpretati, desiderati, idolatrati in altrettanti modi differenti, tanto è versatile la sua maschera. Energia pura, sfiancamento fisico, pungente ilarità, intelligente satira è "Doppia identità elevata al superficiale". I costumi, pensati e realizzati da Flavia Mastrella, plasmano il corpo e lo aiutano a esprimersi interferendo o, meglio, sostituendosi alla parola, come un soggetto scenico; oppure, sospesi a strutture metalliche, diventano scenografia; o ancora entrambe le cose assieme. Donna e uomo, due identità. Chi è uomo? Chi è donna? Quali le differenze? Non è questo il punto. Il punto è che dietro la galleria di personaggi orrendamente comici, si cela una gran solitudine. Leggera, quasi impalpabile, ma presente. Ogni maschera ne nasconde un pezzo. E questo il pubblico lo sa. È il pubblico che attrae l'energia di Rezza. È su di esso che il performer riversa la sua folle genialità. Quadri di umanità grottesca. Un pugno allo stomaco. Per poi ridere. O anche piangere. Di certo sentire. Non c'è scampo. [patrizia vitrugno]