Cyrano de Bergerac
Autore: Edmond Rostand Traduzione:
Regia: Daniele Abbado
Scene: Graziano Gregori Costumi: Graziano Gregori
Suono: Hubert Westkemper Luci: Angelo Linzalata
Compagnia: Teatro di Roma Produzione: Teatro di Roma
Interpreti: Massimo Popolizio, Viola Pornaro, Luca Bastianello, Stefano Alessandroni, Giovanni Battaglia, Dario Cantarelli, Andrea Gherpelli, Marco Maccieri, Carlota Viscovo, Elisabetta Piccolomini
Anno di produzione: 2009 Genere: dramma
In scena: fino al 8 Novembre 2009 al Teatro Argentina di Roma| Piazza Torre Argentina | Tel. 06684000311 |

Naso. Offeso, svilito, nascosto, illustrato, decantato, combattuto, difeso, inappropriato, giustificato, amato. Tocco. Di naso, in rima, enfatico, semplice, geografico. Parole. Ritmate, mandorlate, scandite dalle assonanze, ridondanze di rime, colorate, urlate, biascicate, perse e ritrovate. Suggerite, spesso rubate, ascoltate e scritte. Lettere. Profumate, struggenti, sleali, bagnate, spedite, frequenti, sofferte, nascoste, liberate, liberanti, solitarie.

Bellezza. Di donna, ingenua, candida, protetta, innamorata, amica, illusa, fantasticata, cieca, sorridente, stupida, inesperta.

Beltà. Di uomo, piccola, sguarnita, diffidata, mascherata, svelata, usata, disprezzata, meschina, ignorante, misera.

Cyrano è naso, tocco, parole, lettere. Rossana è bellezza, Cristiano beltà. Cyrano è Popolizio, arte, mestiere, dedizione, studio, maestria, cuore e anima. Rossana è bellezza, Cristiano beltà. Cyrano è genio, musicalità, emozione. Rossana è bellezza, Cristiano beltà. Cyrano è Popolizio, l’attore, la mente e il braccio. Solo lui è Cyrano, solo lui sul palco. La regia di Daniele Abbado è poco presente, effimera, quasi inesistente.

Cyrano al Teatro Argentina di Roma fino al 9 novembre: un monologo con rumori di sottofondo. [patrizia vitrugno]

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