Chi nun tene coraggio nun se cocca ch’’e femmene belle


Anno

2011

Genere
recital

In scena
fino al 30 ottobre
Teatro Quirino | roma

Autore
Gualtiero Peirce,
Massimo Ranieri
Regia
Gualtiero Peirce,
Massimo Ranieri
Costumi
Giovanni Ciacci
Luci
Maurizio Fabretti
Musica
-
Interpreti
Massimo Ranieri, Massimiliano Rosati (chitarra), Flavio Mazzocchi (pianoforte), Mario Gaurini (basso), Luca Trolli (batteria), Donato Sensini (fiati)

 

L’elogio del coraggio degli umili è l’obiettivo ambizioso del recital ideato da Massimo Ranieri e Gualtiero Peirce. Il cantante napoletano ripercorre i più grandi successi della canzone classica napoletana, italiana e internazionale coadiuvato da un’orchestra in stato di grazia.

Superato l’entusiasmo dell’incontro con un interprete storico della canzone italiana, però, un dubbio assale lo spettatore: l’incoerenza tra un titolo così impegnativo e la scelta di cantare canzoni classiche. È audace la scelta di Ranieri di interpretare melodie che non appartengono al suo repertorio, forse nemmeno così aderenti alle sue capacità vocali, come “Rosalina” di Fabio o “Vedrai che cambierà” di Luigi Tenco. Addentrarsi in un terreno “straniero” è scomodo, anche per un professionista come lui. Tra una canzone e l’altra introduce temi importanti quali la ribellione degli ultimi, cantando “I so’ pazzo” di Pino Daniele, la dignità nella professione e nella vita. Poi però li abbandona, li lascia sospesi, con un sospiro e con uno sguardo malinconico al passato; non lascia un’eredità agli umili di oggi, “nun tene coraggio” di guardare oltre. Bella l’immagine del saponaro, professione di una Napoli d’altri tempi, ma come integrarla nel presente?

C’è una sconnessione evidente tra i grandi temi evocati e le emozioni, soffocate dalla tecnica interpretativa di Ranieri. L’unico momento in cui questa incongruenza si scioglie è all’inizio, nell’entrata in scena del cantante partenopeo, teso perché emozionato, verrebbe da dire “come fosse la prima volta”. Quella sì che è un’emozione vera, il resto è un’operazione amarcord per nostalgici.

Da un interprete con la storia e la professionalità di Massimo Ranieri ci si aspetta più… Coraggio. [deborah ferrucci]