C'era una volta scugnizzi
Autore: Caludio Mattone, Enrico Vaime
Regia: Claudio Mattone Scene: Bruno Garofalo
Luci: Francesco Adinolfi Costumi: Silvia Polidori
Musica: Caludio Mattone Coreografie: Gino Landi
Produzione: NAPOLITEATRO di Claudio e Tullio Mattone
Interpreti: Andrea Sannino, Pierluigi Iorio, Angelo Iossa, Luna Di Domenico, Antonio Guido, Veronica Simioli, Daniele Mango, Mavi Gagliardi, Carlo Vannini, Giusi Barone, Giuseppe Madonna, Isabella Mavaro, Carmine Granato, Valeria De Cicco, Giovanni Quaranta, Anna Foria, Fabio Villani, Lorena Zinno, Anthony Donadio, Flavia Esposito, Michele Maione , Pippo Cangiano, Giorgio Romanelli, Lucio Bastoll
Anno di produzione: 2010 Genere: musical
In scena: fino al 3 Aprile al Teatro Sistina di Roma | sito dello spettacolo

Torna sul palco del Teatro Sistina il musical di Claudio Mattone scritto con Enrico Vaime “C'era una volta … Scugnizzi” in un nuovo allestimento con una compagnia giovanissima composta all'80% da debuttanti, molti provenienti dalla strada.

Spettacolo pluridecorato tra cui il Premio ETI - Olimpici del Teatro come miglior musical, due David di Donatello, un Ciak d'Oro, un Globo d'Oro e un Nastro d'Argento alle musiche, nasce nel 1987 quando, ricorda Mattone, “Nanni Loy ed Elvio Porta mi chiesero di scrivere la colonna sonora del film Scugnizzi. Si trattava di un film musicale ambientato nel carcere minorile di Nisida; interpreti quei ragazzi a rischio cui la realtà della strada offre ben poche alternative: la malavita o il niente. Era già da tempo che mi appassionavo a problemi e tematiche di questo genere e quindi la proposta mi trovò in piena sintonia. Mi misi a lavorare con grande entusiasmo e ne nacquero alcune delle canzoni cui sono rimasto più legato nel tempo: “Carcere ‘e mare”, “Magnifica Gente”, “’A città ‘e Pulecenella”, “Perzóne perzóne”, “Scétate scé…”, “Parlanno parlanno”, “Zòccole” ecc. Cominciai a sognare un grande musical interpretato da ragazzi, un'opera che esprimesse una napoletanità moderna, non folkloristica, fatta di impegno e di lavoro, lontana dagli stereotipi e dai luoghi comuni”. La storia vede la figura di Don Saverio, un passato nel carcere minorile, oggi prete di strada che si dedica al volontariato ed in particolare al recupero dei ragazzi del quartiere cercando di appassionarli alla musica. Un modo per sottrarli all'illegalità rappresentata da Raffaele Capasso ‘o russo, un camorrista che li usa come corrieri per loschi traffici. Lo scontro tra le due personalità, un tempo compagni di strada, porterà tragiche conseguenze. Ma spesso il cambiamento nasce lì dove sembra che la speranza non alberghi più.

Scugnizzi” è un musical colorato, trascinante, commuovente, capace di fondare le radici in una realtà drammatica e dolorosa, per strutturarsi all'interno di una storia neorealista e vestirsi di una vitalità straordinaria, capace di divertire, ma al contempo commuovere e riflettere.

Le musiche di Claudio Mattone trascinano lo spettatore all'interno di una Napoli calda e caciarona, alternando assoli capaci di esaltare le belle voci dei giovanissimi protagonisti – tutti bravi, nessuno escluso: difficile trovare una pecca in un cast che va dagli 11 anni di Lorena Zinno un tornado di vitalità che travolge, ai 22 anni di Mavi Gagliardi – a pezzi corali esaltate dalle coreografie trascinanti di Gino Landi su pezzi come “A città ‘e Pulecenella” o “Arrangiammoce”. Le scenografie sono di Bruno Garofalo, quello di Sanremo per intendersi: composte da strutture modulari che aprono e chiudono gli spazi scenici, sulle quali sono proiettate immagini video o statiche, che aprono il palcoscenico teatrale a quello naturale e assai più ampio di Napoli e della vita.

Uno spettacolo riuscitissimo, che ha entusiasmato il tipico compassato pubblico delle prime, omaggiato da una lunga standing ovation con tutta la platea in piedi a canticchiare le orecchiabili musiche di Claudio Mattone. Da non perdere. Chapeau! [fabio melandri]