Esattamente
10 anni fa uscì nelle sale un film dove due ragazzini,
lasciati soli in casa dai genitori, trovarono nella soffitta
della loro casa un gioco in scatola, sconosciuto ma dotato
di una forza magnetica ed attrattiva irresistibile. Il nome
era misterioso Jumanji, il meccanismo
di gioco semplicissimo: una gioco dell’oca ambientato
nella foresta amazzonica. L’originalità stava
nel fatto che gli imprevisti e gli ostacoli del percorso a
tappe si manifestavano realmente nella casa, con la giungla
che letteralmente prendeva possesso della casa. Elemento focale
della narrazione era un vecchio giocatore (interpretato da
Robin Williams) che intrappolato nel gioco da decenni, grazie
ai due sprovveduti ragazzini riusciva ad uscirne letteralmente
fuori.
Jumanji era tratto da un libro
illustrato per ragazzi di Chris Van Allsburg. Lo stesso Van
Allsburg scrisse in seguito un secondo romanzo intitolato
Zathura replicando la medesima
struttura narrativa di Jumanji, ma ambientando il tutto nell’oscuro
spazio profondo. Visto il successo dell’omonimo film
tratto dal primo romanzo, anche questo secondo è stato
trasposto sullo schermo ad opera del regista (Elf)
ed attore (Swingers) Jon Favreau.
L’estetica del film strizza l’occhio ad un certo
cinema di fantascienza di serie-b ed alle strip alla Flash
Gordon (vedi i titoli di testa), il che crea un indulgenza
critica nei confronti di un’opera che è concepita
severamente vietata ai maggiori di 14 anni. La visione è
spensierata e scorre via abbastanza fluida, grazie ad una
sceneggiatura che alterna dichiarati intenti didattici e sin
troppo didascalici, toni leggeri e battute fulminanti. (Mi
fai la pasta al formaggio? - Non la so fare
- Ma io ho fame, cosa mi sai fare? - L'acqua.) Per il
resto il film riserva poche sorprese per chi avesse avuto
modo di vedere Jumanji, ma al
contrario di questo schiacciato dalla personalità egocentrica
e sbrodolante di Robin Williams, il film si fa apprezzare
per l’interpretazione d’insieme del giovane cast
Jonah Bobo, Josh Hutcherson e Kristen Stewart, tenuto a battesimo
da Tim Robbins nel ruolo del padre.
[fabio melandri]