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Regia
Lucìa Puenzo
Sceneggiatura
Lucìa Puenzo
Fotografia
Natasha Braier
Montaggio
Alex Zito
Scenografia
Roberto Samuelle
Costumi
Manuel Morales
Musica
Andrés Goldstein,
Daniel Tarrab
Produzione
Luis Puenzo,
José Maria Morales
Interpreti
Ricardo Darìn, Inés Efron, Valeria Berticcelli, Germàn Palacios,
Carolina Pelereti, Martin Piroyanski, Guillermo Angelelli, César Troncoso
Anno
2007
Genere
drammatico
Nazione
Argentina, Spagna
Durata
91'
Distribuzione
Teodora Film
Uscita
22-06-07

L'ermafroditismo o monoicismo è un fenomeno col quale un individuo di una determinata specie, animale o vegetale, possiede durante l'arco della sua vita entrambi gli organi sessuali e può quindi produrre, contemporaneamente o successivamente, sia i gameti maschili (spermi) sia quelli femminili (uova). Se gli individui sono maschi nella prima parte della vita si parla di proterandria (ad es. l'orata), nel caso opposto si parla di proteroginia. Storicamente il termine ermafrodito era usato per descrivere individui in particolare nella specie umana che presentano organi genitali (primari e/o secondari) ambigui. In alcune specie animali, in particolare invertebrati, il fenomeno è comune o addirittura essenziale per la riproduzione, non così è per la specie umana.
Su questo tema delicato, la regista Lucia Puenzo ha imbastito un toccante racconto di formazione – sessuale, psicologica, fisica – vincitore a Cannes 2007 della Settimana della Critica. “Anche se molta gente non vuole riconoscerlo, - racconta la regista - numerosi bambini nascono con ambiguità genitali. La nostra società sta attraversando un periodo di transizione giuridica e culturale riguardo al tema dell’ermafroditismo. Nel cinema, prima d’ora, non era mai stato girato un film che descrivesse il difficilissimo momento in cui una ermafrodita di 15 anni si trova a dover fare i conti con la propria sessualità, ad avere la sua prima esperienza sessuale, ad innamorarsi per la prima volta, e che rappresentasse la commozione e la confusione che tutto ciò genera in lei e nella sua famiglia.”
La Puenzo lo fa attraverso al storia di Alex, 15 anni, e dei suoi genitori divisi sul modo di comportarsi e sulla soluzione da intraprendere al “problema”.
Tra una volontà di essere considerata speciale ma normale e la cattiveria e curiosità morbosa del mondo esterno al nucleo familiare, si consumano piccoli drammi e minimalistiche gioie oltre ai primi rigurgiti e curiosità sessuali.
La materia poteva dare adito a morbosità di varia natura, ostacoli che la Puenzo evita accuratamente attraverso uno stile piano, affettuoso nei confronti dei personaggi in campo, registrando comportamenti e reazioni davanti ad un argomento che richiede scelte di campo non prive di lacerazioni etiche e morali. [fabio melandri]