Tratto
dall'omonimo libro di Max Broox e diretto da Marc Forster (Il
Cacciatore di Aquiloni, 007-Quantum of Solace),
World War Z arriva
in Italia con una settimana di distanza dall'uscita americana.
Gerry Lane (Brad Pitt), ex agente ONU, ha finalmente deciso
di dedicarsi alla propria famiglia. La mattina inizia bene,
in casa l'amore regna e i piccoli gesti di routine si affrontano
allegramente. Ma qualcosa non va. Usciti di casa, tra le strade
di New York un insolito traffico insospettisce Gerry. In pochissimo
tempo qualcosa di spaventoso arriverà alle loro spalle
e la fuga avrà inizio. La scena non è certo una
trovata di originalità ma l'azione è comunque
come sempre di grande impatto. E questo è solo l'inizio.
Ci troviamo ancora una volta davanti ad un film il cui spunto
è il contagio letale che genera la catastrofe, la cui
minaccia farà irruzione anche nelle più remote
oasi di pace del nostro cervello e la parola virus continuerà
ad angosciare, anche quando si tratta di improbabili zombie.
Gerry Lane, eroe riluttante, è costretto a tornare al
lavoro diventando l'elemento chiave per combattere l'epidemia
che ormai dilaga in tutto il mondo. La separazione dagli affetti
oltre a dare una nota di sano sentimentalismo renderà
l'action ancora più travolgente, che vedrà Brad
Pitt alle prese con orde di zombie, i quali però non
sono i soliti morti viventi in stato di putrefazione avanzata,
ne tantomeno saranno lenti ed incerti come quelli provenienti
dalle pellicole degli anni 60.
I nuovi zombie, come buona parte di tutti i nuovi nemici del
cinema digitale, sono velocissimi e feroci. Privi di raziocinio
mordono ovunque ci sia da mordere e la velocità di incubazione
del virus da loro trasmesso è pari a una manciata di
secondi e non lascia via di scampo, il che rende tutto ancora
più convulso. Gerry Lane si troverà ad arginare
il nemico su un palcoscenico mondiale, in quei luoghi che ormai
non sono altro che un rimasuglio di una civiltà andata
perduta nel giro di pochissime ore e che sembra essere irrecuperabile.
Non mancheranno scene da video game in cui questa volta il protagonista,
spalleggiato dal nostro Francesco Favino, avrà a che
fare con zombie dormienti da schivare, raggirare e in caso distruggere
pur di raggiungere la stanza della salvezza, attraverso interminabili
corridoi e porte a tradimento. Forster, lontano dalle regole
di Romero, mantiene un livello di alta tensione nonostante i
ticchetti di denti degli zombi strappino dei sorrisi al momento
sbagliato.
L'atmosfera musicale per la fine della razza umana è
affidata all'esperienza di Marco Beltrami (Scream,
Balde 2, Resident Evil, Underworld Evolution)
e ai Muse le cui musiche hanno composto la colonna sonora di
film come Twilight, Sette Anime,
Non Lasciarmi e 28 Settimane Dopo.
Il finale aperto fa intuire che per Brad Pitt questo potrebbe
essere solo l'inizio di un filone tutto per lui. [silvia
langiano] |