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Anno
2012
Nazione
USA
Genere
documentario
Durata
112'
Uscita
21/09/2012
distribuzione
BiM |
Regia |
Robert
B. Weide |
Sceneggiatura |
Robert
B. Weide |
Montaggio |
Robert
B. Weide, Karoliina Tuovinen |
Musica |
Paul Cantelon |
Produzione |
Whyaduck
Productions, Rat Entertainment, Mike's Movies, Insurgent
Media, Thirteen's American Masters |
Interpreti |
Woody
Allen, Letty Aronson, Penelope Cruz, Josh Brolin, Dick
Cavett, Marshall Brickman, John Cusack, Mariel Hemingway |
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Dalle
origini familiari – con scorribande casalinghe annesse
-, fino alla creazione dell’ultimo film a Roma. Il documentario
“Woody”,
diretto da Robert B. Weide e realizzato in un anno e mezzo,
svela seguendo un ferreo percorso cronologico, qualche retroscena
privato (noto di certo agli estimatori del prolifico regista
americano) e ripercorre la vita del ‘papà’
di “Manhattan”,
Allan Konigsberg. La vera peculiarità del film è
che Allen si lascia riprendere a casa, nel suo studio, mostra
e descrive come nascono le idee e dove scrive le sceneggiature
(ancora su una macchina da scrivere da 40 dollari presa a
16 anni, definita un “carro armato”) e con la
telecamera torna sui luoghi della sua infanzia a Brooklyn.
Utilizzando interviste, sequenze di film, apparizioni in programmi
tv, foto, ritagli di giornali e materiale di repertorio che
coinvolge critici, agenti, familiari, produttori, colleghi
e tanti attori, si delinea la figura professionale e l’uomo
Allen. Le gag e i film nascondono un pensiero file rouge:
l’angoscia per la morte e la consapevolezza di avere
una fine.
Nel corso della carriera,
Allen ha ricevuto 18 nominations all'Oscar vincendone quattro:
per la regia e la sceneggiatura originale di "Io
& Annie" (Annie Hall) nel 1977 e
per la sceneggiatura originale di "Hanna
e le sue sorelle" (Hannah and her sisters)
e "Midnight in Paris".
Mentre scorre “Woody”,
tante sono le dichiarazioni rilasciate da attori che hanno
lavorato nei suoi film: dalla musa Diane Keaton a Martin Scorsese
e poi Sean Penn, Penelope Cruz, Antonio Banderas, Scarlett
Johansson e Naomi Watts. Per tutti c’è la consapevolezza
di avere avuto la possibilità di prendere parte ad
un film unico nel suo genere e che quello di Allen è
un lavoro rodato ma nel contempo in fieri verso la creatività
dell’attore. Woody Allen, prendere o lasciare.
[valentina
venturi]
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