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Anno
2012
Nazione
USA
Genere
commedia
Durata
94'
Uscita
18/10/2012
distribuzione
Lucky Red |
Regia |
Leslye
Headland |
Sceneggiatura |
Leslye
Headland |
Fotografia |
Doug
Emmett |
Montaggio |
Jeffrey
Wolf |
Scenografia |
Richard
Hoover |
Costumi |
Anna
Beingemann |
Musica |
Andrew Feltenstein, John Nau |
Produzione |
Gary
Sanchez Productions,
BCDF Pictures |
Interpreti |
Kirsten
Dunst
Lizzy Caplan
James Marsden
Isla Fisher
Adam Scott
Andrew Rannells
Hayes MacArthur |
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Kirsten
Dunst la migliore interprete femminile del Festival di Cannes
2011, è la wedding planner della sua amica Becky,
la “faccia da maiale” dei tempi della scuola,
grassoccia e impacciata, che sta per sposare sotto l’incredulità
di tutte, un abbiente e affascinante ragazzo di New York.
Dopo aver seguito le disavventure dei quattro protagonisti
di Una Notte da Leoni
nel giorno dell'addio al celibato, saremo adesso alle prese
con quattro ragazze nel giorno dell'addio al nubilato e, se
i primi si persero addirittura lo sposo, questa volta a perdersi
sarà l'abito della povera Becky che a volte può
essere peggio che perdere il futuro marito.
O povera lo è l'impenetrabile Regan, dalle poco amabili
doti manageriali? O la sovversiva Gena, alle prese con uno
scheletro nell’armadio? O la fuori di testa Katie, senza
un briciolo di lucidità per tutto il tempo? Tutte così
emancipate e tutte così sole. Così sole da non
riuscire neppure più a stare l'una con l'altra, nonostante
la decennale amicizia che le lega al clan delle “scoppiate”.
Ciniche e stressate, senza freni quasi apposta, armate di
sentimenti ribelli, finiscono spesso per colpirsi a vicenda
ma poi, come sempre, hanno bisogno l'una dell'altra.
Tutto vero, le donne sono anche questo ma il regista Leslye
Headland probabilmente non ha compreso bene Sex
and the City, dove l'arte della femmina è
studiata bene a tavolino. Carrie, Miranda, Samantha e
Charlotte tornano inevitabilmente alla memoria ricordando,
al contrario di Regan, Gena, Katie e Backy, la loro capacità
di collocarsi con disinvoltura in una New York pretenziosa
di stile, successo, sentimentalismi e passionalità,
libere anche nelle loro debolezze. Al contrario in questo
Wedding Party,
una serie di rocamboleschi eventi e il loro vertiginoso evolversi
e complicarsi in maniera inverosimile, tracciano dei personaggi
quasi incapaci di comportarsi, per i quali la regola è
stupire dando il peggio di se e se questo spesso serve per
far affiorare in un secondo momento il lato sensibile dei
protagonisti o le loro peculiarità, in questo caso
non affiora neppure il lato normale. Delle macchiette con
la gonnella cariche di droga, rossetto e libido che riusciranno
a riesumare dal fango e dalle pattumiere l’enorme abito
da sposa. L’espressione di Kristine Dunst è ancora
quella che aspetta il pianeta Melancholia.
Così guarda Becky che sposerà il bel nababbo,
Becky che non è più la stessa e ora oltre ad
essere grassa è anche strana, è più calma,
quasi noiosa e non ama le feste chiassose e stravaganti tipiche
delle “scoppiate”. Naturalmente l'agitata fantasia
delle sue amiche le cambierà amaramente i piani.
Per impiantare una storia come questa, dai retaggi cinematografici
e dalle centenarie quattro "Piccole
Donne" di Louisa May Alcott, anche per
le nuove leve ci vorranno ancora una volta quattro personaggi
per creare il cast perfetto. [silvia
langiano]
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