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Anno
2011
Nazione
USA
Genere
drammatico
Durata
146'
Uscita
17/02/2012
distribuzione
Walt Disney Company Italia |
Regia |
Steven
Spielberg |
Sceneggiatura |
Lee
Hall,
Richard Curtis |
Fotografia |
Janusz
Kaminski |
Montaggio |
Michael
Kahn |
Scenografia |
Rick
Carter |
Costumi |
Joanna Johnston |
Musica |
John Williams |
Produzione |
DreamWorks
SKG, Reliance Entertainment,
Amblin Entertainment
The Kennedy/Marshall Company, Touchstone Pictures |
Interpreti |
Benedict
Cumberbatch, David Thewlis, Emily Watson, Jeremy Irvine,
Peter Mullan, Tom Hiddleston |
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Se la
quadrilogia di Indiana Jones stava al romanzo d'appendice
di genere avventuroso, la nuova fatica di Steven Spielberg
War Horse sta al romanzo d'appendice di genere melodrammatico.
Si perchè le vicende del purosangue Joey nato in Inghilterra
ed acquistato da una povera famiglia di contadini del Devon;
venduto ai militari allo scoppio del Primo Conflitto Mondiale;
passato di mano in mano da un soldato inglese (morto in battaglia)
a due giovane reclute prussiane (giustiziate per diserzione)
fino ad una giovane ragazza francese (anche lei portata via
dalla guerra... della serie chi tocca il cavallo muore....)
prima di reincontrarsi con il suo legittimo proprietario sul
campo di battaglia in una scena in bilico tra commozione,
emozione, stupore, inverosimiglianza, americanata... ha un
altissimo tasso melodrammatico quasi da soap opera o da romanzo
Harmony.
Tratto dall'omonimo romanzo di Michael Morpurgo e dalla piece
teatrale di Nick Stafford War
Horse è un'interminabile viaggio all'interno
di uno dei temi a cui sta piu a cuore al regista, il passaggio
dall'adolescenza all'età adulta, vista stavolta attraverso
gli occhi di un quadrupede che è la vera star, anche
recitativa, del film.
La Grande Storia come quella individuale dei singoli personaggi
viene raccontata attarverso il punto di vista, gli occhi del
cavallo; per farlo Spielberg si circonda di collaboratori
fidatissimi come il direttore della fotografia Janusz Kaminski
(Minority Report, Terminal,
Munich), il montatore Michael Kahn (Prova
a prendermi, Terminal, Munich, Le avventure di Tintin: il
segreto dell'Unicorno), il compositore John
Williams (da Lo squalo
in avanti).
Il risultato è una pellicola ad alto tasso di emotività
primordiale; un film scritto pensato e realizzato per famiglie
e adolescenti. Dal punto di vista narrativo appare invece
confuso e confusionario; l'ellissi che Spieberg applica alla
storia tolgono respiro, spessore ad un racconto che andava
maggiormente contestalizzuato nel suo scenario, tagliando
magari personaggi poco funzionali che acquistano spazio immeritatamente.
Per il resto il regista americano svolge il compitino con
eleganza e senso dello spettacolo, ma con poco coinvolgimento
e convinzione. In attesa, ci auguriamo, di un colpo di coda
con l'imminente biografia sul primo Presidente degli Stati
Uniti, Abramo Licoln.[fabio
melandri]
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