Mentre
Garibaldi sbarca con i Mille, nell'isola di Favigna si consuma
un dramma più personale ed intimo. Angela (Valeria
Solarino), con fermezza e convinzione, scopre la propria omosessualità.
Il totalizzante amore di Angela è rivolto verso Sara
(Isabella Ragonese), amica di giochi d'infanzia. Il padre
di Angela, Salvatore (Ennio Fantastichini) – che in
cuor suo desiderava un maschio – , decide di farla maritare
con Ventura. Al netto rifiuto della giovane prima la rinchiude
in una grotta, poi su consiglio della madre la trasforma in
“masculo” con la complicità del curato
del posto. Angela diventa Angelo, con relativo taglio di capelli
e seno fasciato, in modo che nessuno possa dubitare dell’amore
tra le due donne, talmente scandaloso da dovere essere nascosto
agli occhi di tutti. Angela ed Anna si sposano, ma nonostante
la tenacia e sincerità del loro sentimento, il lieto
fine per loro non è previsto. Storia ispirata a fatti
realmente accaduti diventata nel tempo leggenda, fino all’approdo
al cinema.
Prodotta da Maria Grazia Cucinotta e in Concorso nella Selezione
Ufficiale della quarta edizione del Festival internazionale
del film di Roma, la pellicola è una fiction riuscita
bene. Talmente riuscita bene che sul grande schermo non si
impone. Che la vicenda descritta sia toccante e condivisibile
non ci sono dubbi, ma la realizzazione lascia a desiderare,
a cominciare dalla colonna sonora di Gianna Nannini, temporalmente
slegata dall'ambientazione storica.
La regia di Donatella Maiorca, che dopo Viol@
del 1998 ha realizzato solo fiction e mini serie (Giornalisti,
La Squadra e La
stagione dei delitti), è troppo schematica,
fatta di primi piani stretti e movimenti di macchina che disturbano
la visione complessiva senza trasmettere il dramma delle due
protagoniste. La Solarino è paradossalmente più
credibile quando interpreta Angelo che Angela, mentre Isabella
Ragonese, dopo l'ottima prova in Tutta
la vita d'avanti di Paolo Virzì, in questo film
risulta una bella statuina sorridente. Attorno ad Ennio Fantastichini
ruota tutta la recitazione e quando muore si perde interesse
alla vicenda. I comprimari (Corrado Fortuna, Marco Foschi,
Lucrezia Lante della Rovere, Giselda Volodi) fanno il loro
dovere. [valentina
venturi]
presentato a