Un uomo qualunque
He Was a Quiet Man
Regia
Frank A. Cappello
Sceneggiatura
Frank A. Cappello
Fotografia
Brandon Trost
Montaggio
Kirk M. Morri
Scenografia
Michael Barton
Costumi
Sarah Trost
Musica
Jeff Beal
Interpreti
Christian Slater, Elisha Cuthbert, William H. Macy, John Gulager, Jamison Jones
Produzione
Neo Art & Logic, Quiet Man Productions
Anno
2007
Nazione
USA
Genere
drammatico
Durata
95'
Distribuzione
One Movie
Uscita
22-02-2008
Giudizio
Media

"Sembrava una persona così tranquilla...", "Era un uomo così riservato...", "Conduceva una vita normale..."; in questo modo solitamente si sentono commentare i vicini o i passanti nei confronti di quelle persone che commettono massacri apparentemente dovuti a gesti di follia improvvisa. La vita individualista e frenetica moderna spinge gli uomini oltre i propri limiti e alcuni arrivano a compiere gesti estremi.
Un uomo qualunque prende le mosse da un caso di vessazione sul lavoro, che potrebbe avvenire - e quotidianamente avviene - in un qualsiasi ufficio, per esplorare una miriade di possibilità. Partendo dalla cronaca, il film costruisce un impianto drammatico solido e surreale capace di far riflettere. Tra il livore di Un giorno di ordinaria follia e la rabbia di Taxi Driver, una pellicola audace e visionaria, che unisce dramma personale e umorismo nero con un tono disincantato scevro da intenti moralizzanti.

Bob Maconel (Christian Slater) è un anonimo impiegato impantanato in un lavoro d'ufficio senza senso, esposto ai soprusi dei colleghi. Ogni giorno si siede alla sua postazione, di un grigiore sconfortante, per essere ignorato da tutti. È semplicemente fuori sincrono rispetto al resto del mondo.
Bob Maconel ha però deciso di averne abbastanza, e sogna di porre fine a tutte le ingiustizie subite. Pianifica un piano per vendicarsi definitivamente dei colleghi. Il giorno designato però un altro collega impazzisce e inizia a sparare contro gli impiegati. Preso in contropiede, Bob lo uccide, usando quella stessa pistola che si era portato dietro per la sua personale vendetta. Da quel momento Bob diventa un eroe. Shelby (William H. Macy), il capo, gli offre un posto come vice-direttore, con un ufficio tutto suo. Inoltre Vanessa, la ragazza dei suoi sogni, rimasta paralizzata a causa della sparatoria, sembra sviluppare un interesse per lui. È solo l'inizio di una incontrollabile serie di avvenimenti che cambieranno per sempre la vita di Bob...

 

BOMBE PRONTE A ESPLODERE casi di ordinaria follia da tutto il mondo

16 aprile 2007 Blacksburg, Virginia - Usa
Cho Seung-hui uccide 35 persone e se stesso alla Virginia Tech University.

3 ottobre 2006 Nickel Mines, Pennsylvania - Usa
Carl Charles Roberts IV uccide 5 studentesse e ne ferisce altre cinque, di un'età compresa tra 6 e 13 anni, prima di uccidersi a sua volta.

13 settembre 2006 Montreal, Canada
Kimveer Gill uccide 6 persone e ne ferisce gravemente 19 al Dawson College. "È colpa di questa società", dirà. "Questa società mi disgusta".

30 gennaio 2006 Goleta, California - Usa
Jennifer San Marco, una ex impiegata postale, uccide 6 persone e se stessa in un centro di raccolta delle lettere.

21 marzo 2005 Red Lake, Michigan - Usa
Lo studente delle superiori Jeff Weise uccide i suoi nonni, un insegnante, una guardia e 5 studenti, ferendone altri 12 prima di suicidarsi.

12 marzo 2005 Brookfield, Wisconsin - Usa
Terry Ratzman uccide 8 persone, incluso se stesso, e ne ferisce alter 4 nella chiesetta di un hotel. I vicini dichiararono: "Era un uomo tranquillo e devoto..."

11 marzo 2005 Atlanta, Georgia - Usa
Brian Nichols, già accusato di stupro, uccide 3 persone e ne ferisce un'altra alla corte di giustizia di Fulton County.

8 luglio 2003 Meridian, Mississipi - Usa
Doug Williams uccide 6 colleghi di lavoro e ne ferisce 8 nella fabbrica di parti di aerei di Lockheed Martin.

26 aprile 2002 Erfurt, Germania
Robert Steinhaeuser uccide 13 insegnanti, 2 studenti e un poliziotto, ferendone altri 10, all'istituto superiore Johann Gutenberg.

27 marzo 2002 Parigi, Francia
Richard Durn uccide 8 ufficiali e ne ferisce altri 19 a un incontro con la giunta di Nanterre.

20 aprile 1999 Littleton, Colorado - Usa
Eric Harris e Dylan Klebold uccidono 14 studenti, inclusi loro stessi, e un insegnante, ferendo altre 23 persone, nel liceo di Colombine. Entrambi erano stati sollevati da cure psichiatriche per buona condotta.

24 marzo 1998 Jonesboro, Arkansas - Usa
Due studenti uccidono 4 compagni di scuola, un insegnante e feriscono 10 persone alla Westside Middle School.

28 aprile 1996 Port Arthur, Tasmania - Australia
Martin Bryant uccide 35 persone e ne ferisce 37 con un fucile d'assalto a una popolare attrazione turistica.

20 agosto 1986 Edmond, Oklahoma - Usa
Patrick Sherrill uccide 15 colleghi delle poste prima di suicidarsi a sua volta.

18 luglio 1984 San Ysidro, California - Usa
James Oliver Huberty uccide 21 persone e ne ferisce 19 prima di essere ucciso da un cecchino della polizia. Il caso è diventato tristemente noto come il Massacro del McDonald, essendo avvenuto nella nota catena di fast food.

1 agosto 1966 Austin, Texas - Usa
Charles Whitman, il "cecchino della Texas Tower", uccide 16 persone e ne ferisce 31 all'Università del Texas prima che la polizia riesca a ucciderlo.

6 marzo 1915 Brunswick, Georgia - Usa
Monroe Phillips uccide 6 persone e ne ferisce 32.


DELIRIO DI ONNIPOTENZA O UN DISPERATO GRIDO D'AIUTO?

In Delitto e castigo, di Fëdor Dostoevskij, il protagonista Rashkolnikov è spinto oltre i propri limiti e alienato dal corpo sociale collettivo dell'umanità dai suoi stessi sentimenti di insicurezza, debolezza e auto compassione. Proprio per dimostrare a se stesso di non essere un "nessuno", di potersi distinguere dalla massa, pianifica e compie un omicidio.

Il romanzo di Dostoevskij, considerato una delle massime esposizioni narrative sulla frammentazione dell'uomo, è stato pubblicato nel 1866. Il risentimento e l'ostilità nei confronti della società in generale sono dunque un portato della modernità, ma non reclusi solo agli ultimi decenni. Sfortunatamente, in un mondo in cui gli individui sono catalogati, suddivisi, numerati, i Rashkolnikov sparsi in giro per il mondo sembrano sfuggire nelle falle del sistema, fino a quando le loro frustrazioni non esplodono, apparentemente all'improvviso, in quelli che sembrano atti insensati di folle violenza.

Ogni volta che si sente la notizia di una strage scolastica o di un lavoratore improvvisamente impazzito, siamo lasciati con un'unica, terribile domanda: perché lo hanno fatto? Perché se chi compie il crimine è così propenso all'autodistruzione, ha sentito la necessità di uccidere anche altre persone? Cosa permette questi massacri e come sarebbe possibile prevenirli?

I massacri casuali differiscono dagli omicidi seriali nel fatto che chi li compie solitamente ha un rancore represso verso una determinata fetta di società, che ritiene responsabile per i suoi problemi. Questo rancore può esplodere in una improvvisa escalation violenta, in cui si spara contro coloro che sono ritenuti la causa diretta della propria sofferenza, o contro obiettivi casuali che sono visti come rappresentanti del mondo che ha fallito nel riconoscere il soggetto o lo ha respinto. Il senso di rifiuto è una molla comune capace di innescare la miccia della violenza. Talvolta la catena di morti appare improvvisa, ma ben più spesso si tratta di uccisioni pianificate. E quasi sempre la catena di morti si conclude con il suicidio o la morte violenta del carnefice, abbattuto dalla polizia.

In molti casi l'omicida si scopre fosse stato vittima di abusi o vittima di bullismi di diverso genere, spesso durati anni, talvolta lungo l'arco di tutta la loro vita. Bullismo e abusi hanno costruito un senso di rabbia e insieme impotenza che culmina in un risentimento cieco che può sfociare in violenza. Un evento, magari anche banale, ma percepito come l'ultima goccia, può dare il via alla reazione. Questa "vendetta" contro la società può essere percepita come l'affermazione di una necessità di rispetto verso quella stessa società.

È difficile, quasi impossibile, stabilire quando una persona depressa, magari affetta da qualche forma di disturbo mentale di ordine delusionale, possa essere sull'orlo di un gesto definitivo come l'uccidere decine di persone. Spesso queste persone non ne parlano, o ne parlerebbero solo con persone che non sono disposte ad ascoltarle. O, ed è il caso più frequente, nessuno le ascolta, comunque e in ogni caso. Non esistono difese o possibili prevenzioni sicure, in questo genere di impulsi. Solo una maggiore attenzione, quotidiana, al mondo circostante.