"Sembrava
una persona così tranquilla...", "Era un
uomo così riservato...", "Conduceva una vita
normale..."; in questo modo solitamente si sentono commentare
i vicini o i passanti nei confronti di quelle persone che
commettono massacri apparentemente dovuti a gesti di follia
improvvisa. La vita individualista e frenetica moderna spinge
gli uomini oltre i propri limiti e alcuni arrivano a compiere
gesti estremi.
Un uomo qualunque prende le mosse da un caso di vessazione
sul lavoro, che potrebbe avvenire - e quotidianamente avviene
- in un qualsiasi ufficio, per esplorare una miriade di possibilità.
Partendo dalla cronaca, il film costruisce un impianto drammatico
solido e surreale capace di far riflettere. Tra il livore
di Un giorno di ordinaria follia e la rabbia di Taxi Driver,
una pellicola audace e visionaria, che unisce dramma personale
e umorismo nero con un tono disincantato scevro da intenti
moralizzanti.
Bob
Maconel (Christian Slater) è un anonimo impiegato impantanato
in un lavoro d'ufficio senza senso, esposto ai soprusi dei
colleghi. Ogni giorno si siede alla sua postazione, di un
grigiore sconfortante, per essere ignorato da tutti. È
semplicemente fuori sincrono rispetto al resto del mondo.
Bob Maconel ha però deciso di averne abbastanza, e
sogna di porre fine a tutte le ingiustizie subite. Pianifica
un piano per vendicarsi definitivamente dei colleghi. Il giorno
designato però un altro collega impazzisce e inizia
a sparare contro gli impiegati. Preso in contropiede, Bob
lo uccide, usando quella stessa pistola che si era portato
dietro per la sua personale vendetta. Da quel momento Bob
diventa un eroe. Shelby (William H. Macy), il capo, gli offre
un posto come vice-direttore, con un ufficio tutto suo. Inoltre
Vanessa, la ragazza dei suoi sogni, rimasta paralizzata a
causa della sparatoria, sembra sviluppare un interesse per
lui. È solo l'inizio di una incontrollabile serie di
avvenimenti che cambieranno per sempre la vita di Bob...
BOMBE
PRONTE A ESPLODERE casi di ordinaria follia da tutto il mondo
16
aprile 2007 Blacksburg, Virginia - Usa
Cho Seung-hui uccide 35 persone e se stesso alla Virginia
Tech University.
3
ottobre 2006 Nickel Mines, Pennsylvania - Usa
Carl Charles Roberts IV uccide 5 studentesse e ne ferisce
altre cinque, di un'età compresa tra 6 e 13 anni, prima
di uccidersi a sua volta.
13
settembre 2006 Montreal, Canada
Kimveer Gill uccide 6 persone e ne ferisce gravemente 19 al
Dawson College. "È colpa di questa società",
dirà. "Questa società mi disgusta".
30
gennaio 2006 Goleta, California - Usa
Jennifer San Marco, una ex impiegata postale, uccide 6 persone
e se stessa in un centro di raccolta delle lettere.
21
marzo 2005 Red Lake, Michigan - Usa
Lo studente delle superiori Jeff Weise uccide i suoi nonni,
un insegnante, una guardia e 5 studenti, ferendone altri 12
prima di suicidarsi.
12
marzo 2005 Brookfield, Wisconsin - Usa
Terry Ratzman uccide 8 persone, incluso se stesso, e ne ferisce
alter 4 nella chiesetta di un hotel. I vicini dichiararono:
"Era un uomo tranquillo e devoto..."
11
marzo 2005 Atlanta, Georgia - Usa
Brian Nichols, già accusato di stupro, uccide 3 persone
e ne ferisce un'altra alla corte di giustizia di Fulton County.
8
luglio 2003 Meridian, Mississipi - Usa
Doug Williams uccide 6 colleghi di lavoro e ne ferisce 8 nella
fabbrica di parti di aerei di Lockheed Martin.
26
aprile 2002 Erfurt, Germania
Robert Steinhaeuser uccide 13 insegnanti, 2 studenti e un
poliziotto, ferendone altri 10, all'istituto superiore Johann
Gutenberg.
27
marzo 2002 Parigi, Francia
Richard Durn uccide 8 ufficiali e ne ferisce altri 19 a un
incontro con la giunta di Nanterre.
20
aprile 1999 Littleton, Colorado - Usa
Eric Harris e Dylan Klebold uccidono 14 studenti, inclusi
loro stessi, e un insegnante, ferendo altre 23 persone, nel
liceo di Colombine. Entrambi erano stati sollevati da cure
psichiatriche per buona condotta.
24
marzo 1998 Jonesboro, Arkansas - Usa
Due studenti uccidono 4 compagni di scuola, un insegnante
e feriscono 10 persone alla Westside Middle School.
28
aprile 1996 Port Arthur, Tasmania - Australia
Martin Bryant uccide 35 persone e ne ferisce 37 con un fucile
d'assalto a una popolare attrazione turistica.
20
agosto 1986 Edmond, Oklahoma - Usa
Patrick Sherrill uccide 15 colleghi delle poste prima di suicidarsi
a sua volta.
18
luglio 1984 San Ysidro, California - Usa
James Oliver Huberty uccide 21 persone e ne ferisce 19 prima
di essere ucciso da un cecchino della polizia. Il caso è
diventato tristemente noto come il Massacro del McDonald,
essendo avvenuto nella nota catena di fast food.
1
agosto 1966 Austin, Texas - Usa
Charles Whitman, il "cecchino della Texas Tower",
uccide 16 persone e ne ferisce 31 all'Università del
Texas prima che la polizia riesca a ucciderlo.
6
marzo 1915 Brunswick, Georgia - Usa
Monroe Phillips uccide 6 persone e ne ferisce 32.
DELIRIO DI ONNIPOTENZA O UN DISPERATO GRIDO
D'AIUTO?
In Delitto
e castigo, di Fëdor Dostoevskij, il protagonista
Rashkolnikov è spinto oltre i propri limiti e alienato
dal corpo sociale collettivo dell'umanità dai suoi
stessi sentimenti di insicurezza, debolezza e auto compassione.
Proprio per dimostrare a se stesso di non essere un "nessuno",
di potersi distinguere dalla massa, pianifica e compie un
omicidio.
Il romanzo
di Dostoevskij, considerato una delle massime esposizioni
narrative sulla frammentazione dell'uomo, è stato pubblicato
nel 1866. Il risentimento e l'ostilità nei confronti
della società in generale sono dunque un portato della
modernità, ma non reclusi solo agli ultimi decenni.
Sfortunatamente, in un mondo in cui gli individui sono catalogati,
suddivisi, numerati, i Rashkolnikov sparsi in giro per il
mondo sembrano sfuggire nelle falle del sistema, fino a quando
le loro frustrazioni non esplodono, apparentemente all'improvviso,
in quelli che sembrano atti insensati di folle violenza.
Ogni volta
che si sente la notizia di una strage scolastica o di un lavoratore
improvvisamente impazzito, siamo lasciati con un'unica, terribile
domanda: perché lo hanno fatto? Perché se chi
compie il crimine è così propenso all'autodistruzione,
ha sentito la necessità di uccidere anche altre persone?
Cosa permette questi massacri e come sarebbe possibile prevenirli?
I massacri
casuali differiscono dagli omicidi seriali nel fatto che chi
li compie solitamente ha un rancore represso verso una determinata
fetta di società, che ritiene responsabile per i suoi
problemi. Questo rancore può esplodere in una improvvisa
escalation violenta, in cui si spara contro coloro che sono
ritenuti la causa diretta della propria sofferenza, o contro
obiettivi casuali che sono visti come rappresentanti del mondo
che ha fallito nel riconoscere il soggetto o lo ha respinto.
Il senso di rifiuto è una molla comune capace di innescare
la miccia della violenza. Talvolta la catena di morti appare
improvvisa, ma ben più spesso si tratta di uccisioni
pianificate. E quasi sempre la catena di morti si conclude
con il suicidio o la morte violenta del carnefice, abbattuto
dalla polizia.
In molti
casi l'omicida si scopre fosse stato vittima di abusi o vittima
di bullismi di diverso genere, spesso durati anni, talvolta
lungo l'arco di tutta la loro vita. Bullismo e abusi hanno
costruito un senso di rabbia e insieme impotenza che culmina
in un risentimento cieco che può sfociare in violenza.
Un evento, magari anche banale, ma percepito come l'ultima
goccia, può dare il via alla reazione. Questa "vendetta"
contro la società può essere percepita come
l'affermazione di una necessità di rispetto verso quella
stessa società.
È
difficile, quasi impossibile, stabilire quando una persona
depressa, magari affetta da qualche forma di disturbo mentale
di ordine delusionale, possa essere sull'orlo di un gesto
definitivo come l'uccidere decine di persone. Spesso queste
persone non ne parlano, o ne parlerebbero solo con persone
che non sono disposte ad ascoltarle. O, ed è il caso
più frequente, nessuno le ascolta, comunque e in ogni
caso. Non esistono difese o possibili prevenzioni sicure,
in questo genere di impulsi. Solo una maggiore attenzione,
quotidiana, al mondo circostante.