Tempo
d’estate, tempo di horror, saldi e fondi di magazzino.
All’interno di quale categoria inserire questo oggetto
misterioso proveniente dall’Australia, opera d’esordio
dei fratelli Peter e Michael Spierig?
Ispirato ad una trilogia di corti “The Undead Trilogy”
girata quando erano ancora studenti, Undead
è un folle zombie movie in cui la vita di un classico
e tranquillo paesino sperduto nel deserto australiano viene
letteralmente fatta a pezzi da una cascata di meteoriti, portatrici
sane di un virus che uccide la mente degli uomini ma non i loro
corpi trasformati in allegri e sanguinari zombie.
Ad opporsi alla letteraria disgregazione del tessuto cittadino,
un manipolo di coraggiosi quanto inadeguati villani, capitanati
da un misterioso contadino che maneggia armi automatiche meglio
dell’Ispettore Callaghan e volteggia in aria come Nemo
in Matrix.
Un puzzle confuso e confusionario di citazioni, effetti speciali
ben realizzati ma ripetitivi, dialoghi risibili (ma qui doppiaggio
ci cova) e rare trovate iconografiche e narrative, per un film
distribuito senza troppa convinzione da una major nostrana come
Medusa Film.
Inutile scomodare le origini di maestri oggi riconosciuti come
Sam Raimi (La Casa, per l’uso
della macchina a mano e per uno stile di ripresa che lo ricorda
molto da vicino) o Peter Jackson (Bad
Taste, per la trama assai simile e gli effetti splatter
caserecci ma assai funzionali). Qui ci troviamo nel campo del
puro compiacimento, nell’imitazione asettica e fine a
se stessa, di un presunto (a pensar male...) tentativo di cavalcare
l’onda di un genere che oggi sembra tornato di moda con
le anticipazioni dello scorso anno in 28
giorni dopo di Danny Boyle e l’esplosione quest’anno
della zombie-mania con il maestro riconosciuto ed insuperabile
George A. Romero. Dall’Australia con delusione. [fabio
melandri]
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