Il Prescelto
The Wicker Man
Regia
Neil LaBute
Sceneggiatura
Neil LaBute
Fotografia
Paul Sarossy
Montaggio
Joel Plotch
Scenografia
Michael Diner
Costumi
Lynette Meyer
Musica
Angelo Badalamenti
Produzione
Millennium Films Inc.,
Redbus Pictures
Interpreti
Nicolas Cage, Ellen Burstyn, Molly Parker, Leelee Sobieski, Kate Beahan,
Paul Becker, Christa Campbell, Frances Conroy, Diane Delano
Anno
2006
Genere
horror
Nazione
USA, Germania
Durata
106'
Distribuzione
Medusa Film
Uscita
1-12-06

Prendete un film di culto degli anni Settanta (The Wicker Man di Robin Hardy), trasferitelo ai nostri giorni su un’isoletta sperduta del Maine, infilateci la faccia da fesso di Nicolas Cage, la presunta sparizione di una bambina e una setta tutta al femminile, aggiungete qualche spruzzatina di paganesimo da quattro soldi, mescolate il tutto con un pizzico di azione alla Steven Seagal e otterrete l’horror più insulso di tutti i tempi.
Dispiace solo che alla regia ci sia Neil LaBute, interessante regista che aveva esordito con una bomba al vetriolo come Nella società degli uomini. Che cosa lo avrà spinto a cimentarsi con un genere come l’horror (e con un film come l’originale) resta un mistero. La storia è la stessa a parte l’introduzione del matriarcato al posto del patriarcato (con le dovute conseguenze prima fra tutte la sostituzione del diavolo interpretato da Christopher Lee con una dea del male interpretata da una ridicola e poco luciferina Ellen Burstyn) e l’inevitabile aggiornamento tecnologico (il cellulare che sull’isola non ha segnale). La Bute sfuma completamente i temi religiosi, che non sembrano interessargli, e si butta sulla suspense. Purtroppo per lui, e per noi, la suspense in questo film non c’è mai. Tutto si trascina lento e senza guizzi verso un finale che non ha niente di orrorifico. Passando attraverso un’indagine statica e poco intrigante. Non ci sono neppure scene ad effetto che in certi casi possono almeno divertire. Siamo proprio a quota zero. Zero inquietudine, zero paura, zero interesse. Tralasciamo la scelta dell’attrice protagonista dalle labbra a canotto, tale Kate Beahan, mai sentita, e stendiamo un velo pietoso sull’ennesima pessima performance tutta tic e faccette di Nicolas Cage (ci si chiede perché continui a lavorare e chi ancora possa credere, se mai ci sia stato qualcuno, che sia un attore). Un consiglio spassionato a Neil LaBute: lascia perdere. Questo The Wicker Man non è un horror. Semplicemente un orrore.

[marco catola]