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Regia
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Susan Stroman |
Sceneggiatura |
Mel
Brooks,
Thomas Meehan |
Fotografia |
John
Bailey, Charles Minsky |
Montaggio |
Steve
Weisberg |
Musica |
Mel
Brooks |
Interpreti |
Nathan
Lane, Matthew Broderick, Uma Thurman, Will Ferrell,
Gary Beach, Roger Bart, Eileen Essell, Jon Lovitz |
Anno |
2005 |
Durata |
135' |
Nazione |
USA |
Genere |
musical |
Distribuzione |
Sony
Pictures Releasing |
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Conoscete
la formula magica per vivere ricchi e felici? Prego prendete
appunti.
Primo: prendere la commedia più insulsa in circolazione,
scritta da un pazzoide neofascista ed intitolata 'La primavera
di Hitler – Un allegro gioco tra Adolf ed Eva a Berchesgarten'.
Secondo: ingaggiare il peggior regista in circolazione, circondato
dal suo circo di assistenti alla Village People.
Terzo: ingaggiare un intero cast di incompetenti dichiarati.
Quarto: pregare per un fiasco assicurato.
Quinto: fuggire con i soldi intascati da arzille vecchiette,
ingenue mecenate di una coppia di produttori truffaldini, Max
Bialystock (Nathan Lane) e Leo Bloom (Matthew Broderick).
Questa l’ideona messa in piedi da Max e Leo, scritta nel
lontano 1968 da Mel Brooks, vincitrice di un Premio Oscar e
perno di uno dei capolavori brooksiani, Per
favore non toccate le vecchiette.
Quella commedia, con protagonisti i mai troppo rimpianti Gene
Wilder e Zero Mostel, fu trasformata in un musical di successo
nel 1998 da Mel Brooks, che oltre ad avere una carica umoristica
innata è un grande esperto di musica e compositore lui
stesso. Il musical, vincitore di ben 12 premi Tony, furoreggia
tutt’ora nei teatri del West End londinese ed a cinque
anni dal suo debutto torna al cinema, completando un incredibile
ciclo di vita, con la stessa regista-coreaografa (Susan Stroman)
e protagonisti (Nathan Lane e Matthew Broderick) della versione
teatrale londinese.
The Producers ha il merito di conservare
la struttura narrativa dell’originale del 1968 impreziosita
dei numeri musicali che ricordano i classici hollywoodiani con
coreografie alla Busby Berkley e miscelando il parlato ed il
cantato con una fluidità di raccordo lodevole. Se l’idea
era quella di ricreare atmosfere alla Cantando
sotto la pioggia, l’obiettivo appare centrato,
grazie a numeri musicali costruiti su impianti ad orologeria
ed alla generosità interpretativa dei protagonisti Lane
e Broderick che sfruttano a loro vantaggio l’affiatamento
nato in anni di repliche teatrali ed all’ottima scelta
degli attori di contorno da Will Ferrell (Elf,
Melinda e Melinda), molto divertente
nella parte del commediografo nazista ed attore ancora poco
conosciuto ed apprezzato da questa parte dell’Atlantico,
a Uma Thurman che dona alla sua Ulla attrice-segretaria-tuttofare
svedese una carica di spiritosa sensualità, finendo con
Gary Beach, attore di lunghissima militanza nel musical (Annie,
La bella e la Bestia, I
Miserabili), che porta il suo personaggio del regista
“de paura” DeBris dalle tavole di Broadway a quelle
di Hollywood.
Detto questo, il film non convince sino in fondo. Stenta a decollare
appesantito da una lunghezza eccessiva, da canzoni poco distinguibili
e melodie troppo simili tra loro, da una regia timidissima che
non replica il miracolo Chicago,
dove il regista coreografo Rob Marshall curò con successo
e diversi Oscar la versione cinematografica della stessa opera
che aveva portato al successo in teatro.
Certi gigionismi interpretativi e di scrittura sono purtroppo
l’ennesimo segnale della parabola artistica discendente
di Mel Brooks, forse contaminato dall’amicizia anche artistica
con il nostro Ezio Greggio e non troppo supportato nella versione
italiana da un doppiaggio non felicissimo. Vero Sandro Acerbo
(voce di Broderick-Bloom)?
Siamo ora curiosi di assistere alla versione teatrale dell’opera
di Broadway messa in scena dalla Compagnia della Rancia (con
testi delle canzoni tradotte in italiano) con protagonisti Enzo
Iacchetti (Max) e Gianluca Guidi (Leo) che stà girando
per l’Italia e sarà a Roma dal 17 marzo al Teatro
Brancaccio. [fabio melandri]
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