The Jacket
id.
Regia
John Maybury
Sceneggiatura
Massy Tadjedin
Fotografia
Peter Deming
Montaggio
Emma Hickox
Musica
Brian Eno
Interpreti
Adrien Brody, Keira Knightley, Kriss Kristofferson, Jennifer Jason Leigh, Kelly Lynch, Brad Renfro, Daniel Craig
Anno
2005
Durata
102'
Nazione
USA
Genere
thriller
Distribuzione
IIF Italian International Film

L’uomo che visse due volte, ovvero Jack Starks (Adrien Brody), soldato dell’esercito americano in Iraq durante la missione Desert Storm del 1991, morto in un conflitto a fuoco e resuscitato in extremis sul tavolo dell’obitorio militare. Lo ritroviamo vagabondare dodici mesi più tardi in Vermont accusato di un omicidio di cui non ricorda nulla e rinchiuso in un manicomio criminale. Qui inizia la sua seconda vita, fatta di strani incontri, di cure a base di psicofarmaci e restrizioni claustrofobiche frutto di un trattamento sperimentale dagli effetti collaterali impensabili e rivelatori.
Il regista John Maybury, con un passato nel cinema sperimentale, costruisce un racconto che come un pendolo si muove tra passato, presente e futuro con estrema agilità e coerenza di esposizione disseminando indizi e nodi narrativi il cui sviluppo avrebbe dato origine ad almeno un alro paio di film. Narrato in prima persona dal “morto” come in Viale del tramonto, lo spettatore insieme al protagonista viene precipitato all’interno di una serie di eventi, di frammenti di ricordi che si andranno a comporre passo dopo passo sotto i nostri occhi sino al finale rivelatore e forse un po’ troppo consolatorio – un occhio al box office probabilmente da parte dei produttori Steven Soderbergh e George Clooney.
A metà strada tra horror e thriller paranormale, il film punta molto sulla recitazione fisica del premio Oscar Adrien Brody, vive della lucente bellezza di Kiera Nightley, di cui si intravedono discrete doti recitative oltre ad una fisicità abbagliante, naviga sull’ambiguità mefistofelica di un ritrovato Kris Kristofferson. Un viaggio allucinante nella mente sconvolta di un reduce di guerra a metà strada tra Allucinazione perversa di Adrian Lyne e D.O.A. Cadavere in arrivo, impreziosito da una tavolozza di colori lividi e desautorati del lynchiano direttore della fotografia Peter Deming (Strade Perdute, Mulholland Drive) e le ipnotiche musiche di Brian Eno.
[fabio melandri]