Verità
o finzione? Quello che vediamo, ciò che ci circonda,
le azioni che compiamo possono essere considerate delle verità
assolute, oppure è tutto frutto di un’illusione
visiva o persino mentale?
Il film The Illusionist tratta
esattamente di questo argomento, inserendolo in un contesto
storico ben preciso. Siamo a Vienna, alle fine dell’Ottocento.
Il mago, ma è più giusto definirlo illusionista
Eduard Abramovitz (Edward Norton) si sta affermando in città
con il nome di Eisenheim. Non ha rivali nel suo campo. Sulla
sua strada si presenta l’ispettore Generale Uhl (Paul
Giamatti), uomo sempre pronto a rispettare la legge e per
la quale la magia è solo uno divertissmant. La fama
di Eisenheim giunge sino alle orecchie del Principe ereditario
Leopold (Rufus Sewell). Dopo l’iniziale curiosità,
l’erede al trono si ingelosisce dei poteri dell’uomo
di spettacolo. Ad aggravare la situazione è la storia
d’amore tra Eisenheim e la nobile Sophie von Teschen
(Jessica Biel), futura regina ma innamorata sin dall’infanzia
di Eduard. Per poter coronare il loro sogno d’amore,
i due amanti progettano una fuga, ma non tutto sembra andare
come previsto.
Girato a Praga nel marzo 2005, unica città che potesse
dare l’idea della Vienna ottocentesca, ha il pregio
di essere girato utilizzando il processo fotografico con colori
antichi, chiamato autocromatura, inventato dai lumiere. Aver
usato colori fotografici regala allo spettatore l’illusione
di un film d’epoca. La pellicola era infatti candidata
all’Oscar 2007 per la miglior fotografia. La prova di
Edward Norton è poco convincente, nonostante il suo
curriculum, mentre Paul Giamatti riesce a coinvolgere lo spettatore.
[valentina venturi]