Super size me
id.
Regia
Morgan Spurlock
Sceneggiatura
Morgan Spurlock
Fotografia
Scott Ambrozy
Montaggio
Stela Gueorguieva, Julie "Bob" Lombardi
Musica
Steve Horowitz, Michael Parrish
Interpreti
Morgan Spurlock, Ronald McDonald, Dr Daryl Isaacs, Dr Lisa Ganjhu, Dr Stephen Siegel, Bridget Bennett, Eric Rowley, Alexandra Jamieson
Anno
2004
Durata
98'
Nazione
USA
Genere
documentario
Distribuzione
Fandango

In America circa il 37% dei bambini e degli adolescenti stà diventando troppo grasso e due adulti su tre sono in soprappeso od obesi. I problemi legati all’obesità sono la seconda causa di morte dopo il fumo negli Stati Uniti d’America.
Dove finisce la responsabilità personale e dove inizia la colpa e la responsabilità delle grandi catene di fast-food che per semplicità di racconto viene identificata totalmente in McDonald’s?
Curioso interrogativo se fatto in un paese protestante in cui l’uomo è causa delle sue fortune quanto sfortune. Per darsi e darci una risposta, Morgan Spurlock ci porta in giro per gli Stati Uniti, tra dottori, Ministri della Sanità, mense scolastiche e fast food di ogni angolo del Grande Paese. Un viaggio cadenzato da un “esperimento” grottesco quanto surreale, per un’indagine conoscitiva sugli effetti di quella che viene definita la dieta McDonald’s. Per un intero mese il nostro sperimentatore si ciberà esclusivamente dal Re dei Fast Food. Poche, rigidi e semplici regole:
1) Mangiare solo ciò che era disponibile sul menù
2) Nessuna maxi porzione a meno che non venga offerto
3) Nessuna scusa: mangiare tutti i piatti proposti dal menù almeno una volta
4) Nessun salto: tre pasti al giorno: colazione, pranzo e cena

Per un mese, accompagniamo Spurlock nel suo folle progetto tra medici generici, cardiologi, dietisti; viaggiamo tra big menù, super-size menù, McChicken Nuggets, bibite di ogni dimensione e fattura, tra specialità tipiche ed insalate megacaloriche; visitiamo mense scolastiche prigioniere delle multinazionali del cibo e scuole con piani sperimentali per la corretta alimentazione; assistiamo giorno dopo giorno alle metamorfosi fisiche e psicologiche dello sperimentatore.
Il risultato? Ovviamente mangiare per tre volte al giorno per trenta giorni consecutivi da McDonald's fa male, anzi malissimo. Il fegato si distrugge, la massa muscolare perde tonicità a vantaggio della massa adiposa, il cuore si affatica, le forze decadono, il colesterolo festeggia. Non ci voleva un film per dirci queste cose, ed allora? Qualsiasi cosa, se ecceduta fa male. Dov’è l’utilità di tutto ciò?
Il film è interessante per almeno un paio di punti: il cibo dei fast food crea dipendenza, come l’eroina. I prodotti sono mescolati a sostanze chimiche che creano ed alimentano dipendenza, sicchè ad un certo punto non ne puoi fare a meno. Più mangi e più ti senti meglio; più mangi più desideri mangiare.
Il secondo è la pressione psicologica esercitata dalle multinazionali del cibo sul pubblico. Un marketing aggressivo che punta (e qui McDonald’s la fa da padrone) sui bambini, creando zone gioco lì dove non esistono, personaggi e programmi televisivi divertenti, feste di compleanno. Insomma un posto felice da ricordare e... ritornare, anche da grandi. Forse anche questa non è una novità ma vederla schiaffata in faccia in maniera così evidente, assume nuova forza e spessore.
Al di là del j’accuse contro le grandi catene di fast food, Super size me è un film “importante” in quanto ci costringere a riflettere di quanto stiamo mangiando male. Oggi. Tutti. Non è questione di fast food o Stati Uniti, ma di equilibrio di proteine e carboidrati, zuccheri e grassi. Mangiamo male perché ignoriamo le esigenze basiche del nostro corpo, ingrassiamo perché il nostro corpo, complice poco esercizio fisico, non riesce a bruciare il di più che ogni giorno ad ogni pasto assumiamo. Recentemente l’ex Ministro della salute Veronesi ha detto che il cibo causa più tumori che non l’inquinamento e non faceva distinzione tra fast food, ristoranti o cucina casalinga. Buon appettito!
[fabio melandri]