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Anno
2011
Nazione
USA
Genere
Fantascienza
Durata
112'
Uscita
09/09/11
distribuzione
UNIVERSAL PICTURES
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Regia |
J.
J. Abrams |
Sceneggiatura |
J.
J. Abrams |
Fotografia |
Larry
Fong |
Montaggio |
Maryann
Brandon
Mary Jo Markey |
Scenografia |
Martin
Whist |
Costumi |
Ha
Nguyen |
Musica |
Michael Giacchino |
Produzione |
Paramount
Pictures
Amblin Entertainment
Bad Robot |
Interpreti |
Joel
Courtney, Kyle Chandler, Elle Fanning, Riley Griffiths,
Ryan Lee, Gabriel Basso |
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C'è
molto cinema, se non tutto, di Steven Spielberg in Super
8, la nuova pellicola scritta e diretta da J.J.
Abrams, il creatore di Lost
e regista di Mission Impossible
3 e Star Trek.
Ma Spielberg che produce con la sua Amblin è prepotentemente
presente sin dal protagonista Joel Courtney la cui somiglianza
con il Luke Haas di E.T.
è raccapricciante, oltre al medesimo mezzo di locomozione
affidata a una bicicletta di cui ci si aspetta da un momento
all'altro che prenda il volo.
Come ne I Goonies
(altra pellicola prodotta dal regista americano) anche qui un
gruppo di ragazzini appare più sveglio ed intraprendente
dei rappresentanti del mondo adulto; temi a lui cari come l'idea
del buon alieno reso una minaccia dalla natura umana più
che dalla propria, il passaggio dal mondo adolescenziale a quello
adulto attraverso una perdita e l'elaborazione di un lutto (L'impero
del sole), la minaccia dell'invasione da parte
di un paese straniero (1941 Allarme
a Hollywood), sono tematiche che condiscono
il plot di Abrams di un gruppo di ragazzini, appassionati di
cinema intenti a girare il loro film in super 8 e finiscono
per essere testimoni di un drammatico incidente ferroviario
di un treno militare che nasconde al suo interno un pericoloso
e letale ospite...
Ed anche in questa sottotrama che è la realizzazione
del film da parte della giovane troupe, è facile vedere
le ombre dell'infanzia di numerosi registi americani di oggi:
da Coppola a Scorsese, da Spielberg a Peter Jackson, colui che
forse si avvicina più di tutti al rappresentato sullo
schermo in particolare se si ha memoria del suo primo film Bad
Taste, storia di zombie che invadono la Nuova
Zelanda.
Un film fortemente spielberghiano senza esserlo, perchè
J.J. Abrams alla regia e scrittura riempie una trama non particolarmente
originale che pesca a piene mani nella fantascienza degli Anni
50 con momenti di tensione ben costruiti, alternando commedia
adolescenziale, thriller e fantascienza con un senso naturale
dello spettacolo sebbene inverosimile in alcune sequenze (l'incidente
del treno per esempio). Ma la verosimiglianza in un prodotto
volutamente di puro intrattenimento come questo è un
dettaglio che si può trascurare senza rovinare troppo
l'effetto finale.
Ma a rendere Super 8
un film di J.J. Abrams sono alcuni temi ricorrenti presenti
sia nei lungometraggi da lui curati che nei serial tv (Fringe
e Alias): l'amore
per le invenzioni sci-fi, la passione per l'avventura, il fascino
che scaturisce dall'incontro tra la vita di tutti i giorni e
l'inspiegabile.
L'incontro di due personalità dell'industria cinematografica
americana in cui il maestro segna il punto con la sua personalità,
lasciando minimi spazi di azione alla giovane-non-più-promessa
che nonostante l'ingombrante presenza distribuisce barlumi di
creatività potenziale pronta a esplodere in un progetto
magari più personale di questo. [fabio
melandri] |