La mitologia
pop per sopravvivere sembra debba nutrirsi necessariamente
di sé stessa. L'epoca frenetica, che ci è propria
dal secondo Novecento in avanti, misura le sue mode culturali
in decenni quando non in lustri, e i modelli che riescono
a sopravvivere, per merito o per fortuna, a questo vorticoso
avvicendarsi, hanno comunque bisogno, di tanto in tanto, di
un restyling che li tenga al passo con i tempi. È stato
così per il Batman Nolaniano,
non è stato così per l'Halloween
Robzombiano, ma tanto fa: al prossimo tentativo, ci vien da
dire, se ci sarà, e comunque non è che a noi
qualche idea fresca ci farebbe schifo, ogni tanto.
Star Trek di decenni ne ha visti
parecchi e di restyling anche; nessuno degli spin off a cui
ha dato origine (con alterni risultati) è però
mai riuscito a bissare il successo del capostipite ottenendo
però il risultato di non farlo dimenticare in attesa
che un autore più capace fosse in grado di mettere
mano al soggetto con efficacia.
Così, quando J.J. Abrams, un tipo che di idee fresche
ne ha avute parecchie, mi ha telefonato per dirmi “Ué,
Davide, son il J.J.! Va che mi metto a far il nuovo Star Trek.
Che ne pensi?”, io gli ho risposto contento: “Tu
che rifai Star Trek è un po' come Matt Groening che
rifà i Looney Tunes. Bella storia, fratello.”
“Ma i Looney Tunes ci ha già pensato Joe Dante
a rifarli!”
“...”
“...”
“Senti J.J., prova a fare una cosa del genere e ti depenno
dalla lista degli auguri di natale.”
“Ehi, cioè, scherzavo.”
Abrams ha capito che Star Trek
non è solo un'ambientazione – cosa che gli altri
spin off non avevano capito, o avevano deliberatamente ignorato,
che va benissimo -, ma un gruppo preciso di personaggi. Col
pretesto dell'alieno malvagio che torna indietro nel tempo
Abrams azzera i giochi, ci ripresenta tutti personaggi nella
loro giovinezza, cambia un paio di carte in tavola (o almeno
finge di farlo), e poi risistema ogni casella al suo posto
con l'aiuto di Nimoy, lo Spock originale, tornato indietro
anche lui per benedire questo nuovo inizio. I presupposti
per una nuova saga ci sono, aspetteremo di vedere l'eventuale
secondo film per valutarne la qualità.
Il cerchio si chiude: si può (ri)cominciare. [davide
luppi]